PLa vita di Harrell Williams… solo che è Lego. Un'idea divertente, come Muhammad Ali in Etch-a-Sketch o Harry e Meghan con i pupazzi di Thunderbirds. Questo è un Film chiassosamente infantile, surreale e desideroso di compiacere, ma anche (non ho potuto fare a meno di pensare) un tentativo stranamente sbagliato di utilizzare la grafica Lego per raccontare la straordinaria e complessa storia di un brillante musicista e produttore. Per quanto mi sforzi, non sono riuscito a fare amicizia con questo film tanto acclamato.
Piece By Piece è ovviamente ispirato allo straordinario successo del franchise di The Lego Movie, ma non ha la folle sapienza ironica o lo stile comico di quei film. Al contrario, si tratta di un approccio fondamentalmente sentito alla storia di Williams, utilizzando voci vere nella colonna sonora ma con drammatizzazioni in Lego di episodi della sua vita, così come drammatizzazioni in Lego di interviste individuali con il regista Morgan Neville. I film Lego hanno preso figure immaginarie da cartone animato e le hanno dotate di una straordinaria profondità umanoide, ma questo sembra fare il contrario: prendere l'intelligenza e le sfumature reali di Williams e appiattirle, trasformando quel volto bello, carismatico e sensibile in qualcosa Lego-generico, con le lancette Lego a forma di C sproporzionatamente grandi e del tutto sbagliate per suonare uno strumento musicale.
E perché? Per rendere la sua storia più accessibile e orientata alla famiglia, in linea con il suo grande capolavoro Happy? O forse per creare uno strato protettivo di privacy attorno al vero Pharrell non Lego? O forse come un tentativo preventivo e comico di rendere la sua immagine più vanigliata? All'inizio e alla fine, Pharrell riflette sulla sensazione che l'universo e la nostra coscienza di esso siano un enorme set Lego, una serie di entità ed emozioni prefabbricate che possiamo solo riorganizzare… ma che questo è liberatorio, perché ci permette di cambiare ciò che non ci piace. Potrebbe essere vero.
Il film inizia con l'infanzia di Williams a Virginia Beach, Virginia, e la sua adolescenza alla Princess Anne High School, dove la sua band, i Neptunes, venne scoperta dal produttore Teddy Riley durante un talent show e spinta verso la grandezza. È una storia affascinante, e le scene che mostrano Happy, il brano trionfante a livello mondiale di Pharrell, non possono fare a meno di essere avvincenti, con il meraviglioso testo che dice di applaudire “se senti che la felicità è la verità”. La successiva descrizione del suo sostegno al movimento Black Lives Matter è sincera, ma il film è evasivo riguardo alle questioni legate al brano Blurred Lines.
Ci sono momenti forti qui, principalmente la resa Lego dell'oceano scintillante e della costa, in cui Pharrell contemplerà periodicamente il suo futuro nei momenti di dubbio. Il Lego Pharrell è un concetto intrigante e assurdo, ma non così interessante come quello reale.