dopo aver evitato il peggio per un anno, il calcio si ritrovò coinvolto nella guerra in Medio Oriente

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I tifosi del Maccabi Tel-Aviv, ad Amsterdam, prima della partita di Europa League contro l'Ajax, 7 novembre 2024. JEROEN JUMELET/AFP

Niente o quasi al termine della partita di Europa League vinta dall'Ajax Amsterdam contro il Maccabi Tel-Aviv (5-0) lasciava presagire un simile scoppio di violenza. Poche ore dopo il fischio finale, diversi tifosi del club israeliano sono stati aggrediti per le strade della capitale olandese, nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 novembre. Le forze dell'ordine hanno effettuato 62 arresti e diverse persone sono rimaste ferite.

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La vicenda ha suscitato reazioni indignate in tutto il continente. Lo ha detto l'Ajax Amsterdam “inorridito nell'apprendere cosa è successo”, Dopo “una partita (…) con una buona atmosfera » e ha «Condanno[é] fermamente questa violenza”. Un messaggio simile è stato formulato dall'Unione delle associazioni calcistiche europee (UEFA), organizzatrice dell'Europa League.

“Siamo fiduciosi che le autorità competenti identificheranno e accuseranno, ove possibile, i responsabili di tali atti, scrive l'organismo in un comunicato stampa. La UEFA esaminerà tutti i rapporti ufficiali, raccoglierà le prove disponibili, le valuterà e valuterà qualsiasi altra linea di condotta appropriata in conformità con il proprio quadro normativo pertinente. »

La UEFA è ben consapevole della natura esplosiva del contesto internazionale. A partire dagli attacchi del 7 ottobre contro Israele e dalla risposta dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza, ha sospeso per due settimane lo svolgimento di partite internazionali sul suolo israeliano. La misura, rapidamente prorogata, è ancora in vigore. Fino ad allora l’organismo era riuscito a evitare lo scenario peggiore.

Giocatori insultati a Firenze

Nel corso della stagione 2023-2024, due club israeliani sono stati impegnati nella Coppa dei Campioni: il Maccabi Haifa e il Maccabi Tel-Aviv, che hanno quindi dovuto giocare le partite “casalinghe” in Serbia, Ungheria o Cipro. Senza intoppi.

In trasferta, il Maccabi Haifa, tuttavia, ha subito alcuni piccoli inconvenienti. Il 21 febbraio il club ha giocato la partita contro La Gantoise, in Belgio, in uno stadio a porte chiuse; il sindaco Mathias De Clercq, ritenendo troppo rischiosa l'organizzazione di questo incontro con il pubblico.

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Il mese successivo i suoi giocatori affrontano faccia a faccia la Fiorentina davanti a un pugno di spettatori: 6.738, contro 17.463 di media. Gran parte dei tifosi italiani aveva semplicemente deciso di boicottare l'incontro per denunciare la complessità delle misure di sicurezza adottate dalle autorità transalpine. “La UEFA, dall’alto dei suoi principi morali che è orgogliosa di difendere, non avrebbe nulla da dire sul massacro in corso in Palestina? »aveva criticato, in un comunicato, anche i componenti della Curva Fiesole, gruppo di tifosi del club fiorentino. Al termine della partita, il pubblico locale ha insultato anche diversi giocatori del Maccabi Haifa.

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