PEDRO – “Pedro può fare 90 minuti, sta bene, c’ha la testa centrata, convinta, sa che c’è spazio e fiducia. Quando nel calcio stai bene e ti alleni forte non c’è età anche se c’è un’età fisiologica. Lui ha sempre dato segnali”.
SFIDE – “Noi viviamo di sfide, oggi ho detto ai ragazzi che arrivano le partite, e quando arrivano queste gare conta molto come ci sei arrivato, il percorso, gli ho chiesto di giocarla con gioia e personalità, se la meritano per il lavoro che stanno facendo. Oggi mi è piaciuta la mentalità e il capire i tempi e momenti della partita. È una vittoria meritata”.
CASTELLANOS – “Loro sapevano che attaccavamo davanti, abbiamo sfruttato la traiettoria lunga,Taty è molto bravo, predilige staccarsi e andar a prendere la palla dietro. Le palle inattive sono importanti specialmente quando ci sono squadre chiuse, che stanno basse, è una risorsa, ci si lavora ma i ragazzi ci credono”.
PELLEGRINI – “”Io credevo alla vittoria. La palla che ha calciato Pellegrini in scivolata è l’emblema di chi entra può dare un contributo importante, come anche Isaksen. Vedevo che i ragazzi potevano segnare, ci hanno creduto fino in fondo”.
GAMBA – “Gigot? Si era quasi arrabbiato della sostituzione, questo mi fa piacere. Stava bene, ma ho temuto un po’ perché era ammonito e lui è uno molto caratteriale. L’ho tolto solo per una possibile espulsione, avevo paura dell’arbitro”.
GOL NEL FINALE – “Ci crede sempre, lo dobbiamo a noi stessi e lo dobbiamo alla gente. Bisogna giocare per vincere le partite, io so benissimo che arriveranno momenti difficili ma se hai creato un’identità forte queste difficoltà le superi. Leggevo che dal 2018 il City non perdeva tre partite consecutive, capita alle grandi squadre ma dipende dalla mentalità che crei. Difficilmente io inserirò un difensore per portare a casa un risultato, non sarei coerente con la proposta che presentiamo in allenamento e non sarei credibile”.
PRIMI MESI – “Mi scrivo qualcosa tra primo e secondo tempo, poi parlo con i collaboratori e cerchiamo di vedere le cose che non stanno funzionando per capire come migliorare. Mi sono scritto perché c’era Nuno che è un ragazzo molto sensibile, le risento anche le conferenze perché la comunicazione fa parte del nostro lavoro, sia con i giornalisti che con la squadra. Io sono dentro a questa avventura con tutto, fa parte del mio carattere. Ho avuto la chance più bella della mia vita, ho dormito due mesi a Formello, ho preso casa da poco ma spesso rimango a Formello. Voglio dare tutto me stesso, quando dicevo che questa squadra non mi fa dormire la notte perché mi stimola, poi dormo poco ma dormo. Vedo la partecipazione che ho chiesto, la proposta che abbiamo presentato dal primo giorno parlando del calcio che volevamo fare, la squadra ci crede e dobbiamo andare forte”.
CASTROVILLI – “Su Castro c’è un comunicato, lo perderemo per qualche settimana”.
PATRICE – “Patric credo che ha un’infiammazione ma sono molto fiducioso per la sua presenza a Monza”.
SPOGLIATOI – “Quando sono rientrato negli spogliatoi la prima cosa che ho detto allo staff che per me è la seconda squadra è che c’è da lavorare perché abbiamo poco tempo per recuperare tutti, dobbiamo recuperare la fatica e lavorare sul recupero. L’allenatore lavora tanto e gioisce poco, siamo alla sesta gara in diciannove giorni, ho poco tempo ma mi fa piacere veder gioire i ragazzi. Li lascio fare perché sono dei professionisti, sanno come comportarsi e sanno come gestirsi. Parlo tanto di equilibrio perché portare l’equilibrio nello spogliatoio è una mia responsabilità. Mi fa piacere vedere questi risultati, ma devo ricentrare la squadra. Non dovevamo aspettare questa partita per capire che siamo una grande squadra, i primi venti minuti di Torino con la Juve sono da grandissima squadra. Poi con l’espulsione è cambiato tutto, ma sono convinto che in parità numerica sarebbe stata un’altra partita e anche nelle difficoltà siamo stati benissimo in partita”.
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