Marine Le Pen, capo avvocato

Marine Le Pen, capo avvocato
Marine Le Pen, capo avvocato
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RAPPORTO DELL'UDITO – L'ex presidente del FN ha cercato di contrastare le accuse contro di lei e il suo partito. Comodo nella forma, in difficoltà nella sostanza.

Basta ascoltare per qualche minuto Marine Le Pen alla guida della Corte penale di Parigi per capire perché incarna il FN (ora RN, ora presieduto da Jordan Bardella): più a suo agio, più incisiva, più eloquente di tutti suoi coimputati nel cosiddetto caso degli assistenti parlamentari, offre una prestazione brillante. In termini di forma, almeno.

Quando gli altri pattinano, borbottano, a volte ricamano fino all'assurdo, lei confuta, schiva, castiga. Sembra, una settimana prima dell'incriminazione, l'unica a comprendere la portata della minaccia di condanna, e sta già pensando alle sue possibili conseguenze. Era avvocato: lo si vede nella sua arte di far parlare i buchi del fascicolo per far dimenticare i documenti che la mettono in imbarazzo. Lei è politica: lo si vede dal modo in cui prova le sue argomentazioni con i giornalisti durante la pausa prima del “grande orale”, che è durata dal martedì al mercoledì. Se lui…

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