Mentre Donald Trump si prepara a essere rieletto nel 2024, una domanda agita le menti: potrebbe candidarsi per un terzo mandato nel 2028? Dopo l’emendamento costituzionale del 1947, questa idea è sembrata impossibile. Infatti, il 22esimo emendamento della Costituzione americana afferma chiaramente che un presidente non può essere eletto più di due volte, consecutive o meno. Questa restrizione è stata stabilita nel tentativo di limitare la durata del potere esecutivo dopo gli storici quattro mandati di Franklin D. Roosevelt.
Tuttavia, questa limitazione potrebbe deludere i sostenitori di Donald Trump, ansiosi di vedere il loro campione restare al potere il più a lungo possibile. Se Trump dovesse conquistare la Casa Bianca, sarebbe il suo secondo e ultimo mandato, rendendo impossibile qualsiasi futura candidatura, pena la violazione della Costituzione.
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Storicamente, questa restrizione non è mai stata revocata. Ha permesso anche di instaurare una certa stabilità democratica negli Stati Uniti, imponendo ai presidenti la necessità di agire rapidamente, senza speranza di ritardare. Il modello americano si basa su un rapido rinnovamento dell’esecutivo, in opposizione ai regimi in cui la presidenza a vita è stata in grado di provocare eccessi autoritari.
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Quindi, anche se i suoi sostenitori sognano un possibile terzo mandato per Trump, la realtà giuridica è inequivocabile. La sua rielezione nel 2024 segnerà il suo ultimo periodo alla Casa Bianca. Questa limitazione è inscritta nelle fondamenta delle istituzioni americane, a simboleggiare il loro profondo attaccamento all’alternanza e alla prevenzione di un potere troppo duraturo.