Quando sapremo i risultati
(Andrea Marinelli) Le elezioni per eleggere il presidente degli Stati Uniti si tengono oggi, martedì 5 novembre 2024, ma per avere i risultati potrebbero volerci giorni.
Innanzitutto tutto perché oltre 77 milioni di americani hanno votato in anticipo, di persona o per corrispondenza: alcuni Stati ritengono valide soltanto le schede arrivante entro il 5 novembre, ma altri concedono qualche giorno in più, a patto che il timbro postale certifichi l’invio entro l’«election day».
Oltre all’attesa delle schede «in ritardo», anche lo spoglio procede in modo diverso a seconda degli Stati: solo alcuni permettono infatti ai funzionari il «pre-processing»ovvero di verificare in anticipo le schede, eliminare quelle non valide, predisporle per il conteggio. Insomma, di guadagnare tempo.
Anche i seggi non chiudono tutti alla stessa ora.
A decidere i risultati saranno probabilmente i sette Stati in bilico, che assegnano 93 voti elettorali, dove tutti i sondaggi sono entro il margine di errore: Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin.
Questo è l’ordine di chiusura, con l’orario italiano:
- All’1 del mattino di mercoledì 6 novembre chiudono i seggi in Georgia. In quel momento arriveranno le prime indicazioni importanti: Trump parte in vantaggio, una buona prestazione di Harris potrebbe essere un segnale da registrare.
Il conteggio in Georgia è veloce, gran parte degli elettori votano in anticipo ma di persona. Se la sfida sarà molto combattuta, però, difficilmente i risultati definitivi arriveranno subito. Nel 2020 Biden conquistò lo Stato per 12 mila voti, ma la vittoria fu accertata dopo due settimane. - All’1.30 del mattino di mercoledì 6 novembre chiudono i seggi della North Carolina. Qui Trump ha vinto sia nel 2016 che nel 2020 ed è in vantaggio: una brutta performance dell’ex presidente sarebbe portatrice di cattive notizie, mentre una vittoria anche rapida non darebbe indicazioni sul corso della notte. Qui gli elettori votano in anticipo, ma di persona: da quest’anno il conteggio dei voti arrivati in anticipo non sarà annunciato subito alla chiusura delle urne.
- Alle 2 del mattino di mercoledì 6 novembre chiudono i seggi della Pennsylvania e di gran parte del Michigan.Questi sono due degli Stati chiave: in entrambi c’è un sostanziale pareggio e, soprattutto per Harris, sono essenziali nel percorso per la vittoria. Da quest’anno il Michigan permette il «pre-processing», quindi i risultati potrebbero essere un po’ più rapidi: nel 2020 lo spoglio terminò alle 18 italiane del mercoledì e lo Stato fu assegnato sei ore dopo, a mezzanotte italiana. La Pennsylvania invece non permette ai funzionari di cominciare a processare le schede in anticipo: nel 2020 ci vollero quattro giorni per avere i dati definitivi, e proclamare Biden vincitore.
- Alle 3 del mattino di mercoledì 6 novembre chiudono i seggi del Wisconsin, dell’Arizona, e della parte settentrionale del Michigan. L’Arizona dovrebbe andare nel bottino di Trump, ma i risultati potrebbero richiedere più tempo del solito. Il voto per corrispondenza è molto diffuso, da quest’anno sono stati introdotti maggiori controlli e gli elettori votano su parecchie questioni, dalla presidenza ai referendum: le schede sono di due pagine, quindi richiedono uno sforzo maggiore. Per i risultati definitivi potrebbero volerci fino a 10 giorni. Gli altri due Stati fanno parte del «blue wall»: la corsia preferenziale di Harris verso la Casa Bianca.
Il Wisconsin non permette il pre-processing, ma gli scrutatori sono obbligati a proseguire lo spoglio per tutta la notte finché il conteggio non è terminato: i risultati, seppure non ufficiali, dovrebbero arrivare nel primo pomeriggio italiano di mercoledì. Qui nel 2020 si verificò un caso di «miraggio rosso»: Trump sembrava avanti finché non sono state conteggiate le ultime schede nelle contee più progressiste, come quella di Milwaukee, che hanno sancito la rimonta e la vittoria di Biden. - Alle 4 del mattino di mercoledì 6 novembre chiudono i seggi del Nevada. Assegna soltanto 6 voti elettorali, che potrebbero però risultare decisivi in caso di risultato di misura. Metà degli elettori dovrebbe votare per corrispondenza, e il conteggio potrebbe richiedere tempo. È stata tuttavia introdotta una nuova tecnologia che sveltisce il processo. Nel 2020 ci vollero quattro giorni per avere i risultati definitivi.
All’alba italiana, dunque, lo scenario potrebbe cominciare a delinearsi: nel 2016 la vittoria di Trump fu evidente fra le 3 e le 4quando gli fu assegnato il Wisconsin, mentre nel 2020 Biden fu certo della vittoria soltanto il sabato, quando fu annunciato il risultato in Pennsylvania.
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