“Sono un po’ sgualcito”

“Sono un po’ sgualcito”
“Sono un po’ sgualcito”
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La quinta stagione di Passeggiate in Francia è appena iniziato. Cosa c'è di nuovo in questo programma?

Quest'anno puntiamo sul turismo industriale, proponendo visite a luoghi come alcune centrali nucleari, la fabbrica dell'Airbus a Tolosa o anche i cantieri navali…

Con quale personalità ti sarebbe piaciuto condurre uno spettacolo?

Sacha Guitry, perché era colto, curioso, carismatico. Sarebbe stato il partner ideale per uno show televisivo di qualità.

Quali momenti ti hanno segnato durante i tuoi trentadue anni di Telematina ?

Il primo giorno, 10 gennaio 1985, perché ero al settimo cielo. E l'ultimo giorno, il 30 giugno 2017, perché non potevo dire tutto quello che sentivo. Ho registrato i miei addii il giorno prima per evitare di farli in diretta con i singhiozzi nella voce.

Le persone che hanno contato di più nella tua vita?

Mio fratello maggiore, Serge. Il mio eroe, il mio modello, purtroppo è morto troppo presto. Dal punto di vista professionale devo molto alla produttrice Jacqueline Joubert che mi ha dato la possibilità all'inizio della mia carriera.

L'oggetto che attraversa le generazioni nella tua famiglia?

Un paio di occhiali acquistati da mio padre al quartier generale delle truppe americane quando, al loro seguito, sbarcò in Provenza nel 1944. Mio fratello Serge li ha ereditati. Ora appartiene a me e ho intenzione di trasmetterlo a Géry, il mio figlio maggiore.

Un talento nascosto?

Sono un po' “ruvido”. Nei fine settimana lavo i pavimenti, strofino, spolvero. Ho persino lucidato le scarpe dei miei figli quando erano più piccoli.

Hai tre giorni, uno zaino e niente macchina. Dove stai andando?

A Saint-Jean-de-Luz (Pirenei Atlantici), in moto con sidecar, accompagnato dalla mia ragazza (Sophie Davant, ndr).

Un posto dove ti piace ricaricare le batterie?

Mi piace l'odore dell'incenso… Ogni volta che visito una città, inizio con una chiesa, preferibilmente vuota.

Ti offriamo un minuto di silenzio, cosa ne fai?

Lo offro ai genitori di Philippine, vigliaccamente assassinato nel Bois de Boulogne a settembre.

Papa Francesco vi concede udienza. Quale domanda ti brucia sulle labbra?

Santità, la Francia non dovrebbe affermare ulteriormente il suo status di figlia maggiore della Chiesa, uno status che a volte tendiamo a dimenticare?

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