“Mi batteva il cuore” prima dell’annuncio “perché dà senso a tante cose”, accoglie Kamel Daoud

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Lo scrittore Kamel Daoud ha vinto lunedì il Goncourt per il suo romanzo “Houris”.

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Pubblicato il 05/11/2024 08:09

Tempo di lettura: 2 minuti

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Lo scrittore franco-algerino Kamel Daoud a Orano, il 27 agosto 2022. (LUDOVIC MARIN/AFP)

“Il mio cuore batteva forte perché dà significato a molte cose”, accoglie martedì 5 novembre su Inter lo scrittore Kamel Daoud, che lunedì ha vinto il Goncourt, prestigioso premio letterario, per il suo romanzo Ore (Edizioni Gallimard).

Il romanziere lo riconosce “la gioia, quando è troppo intensa, diventa un luogo comune”spingendolo a “immergiti nella tua memoria”. Desidera così rendere omaggio ai suoi genitori, e in particolare a sua madre “chi non sa né leggere né scrivere, chi non è mai andato a scuola”. “Sognava per me il successo, la visibilità, la grandezza e mi ha sempre messo in testa che ero eccezionale e che tutti prima o poi lo avrebbero saputo”dice. Il romanziere franco-algerino insiste “i sacrifici” fatto dai suoi genitori durante la sua infanzia. Lo ricorda, per esempio “lo fece suo padre [parfois] fingendo di non finire il piatto così[il] può mangiare.”

Lo scrittore spiega di aver scelto di scrivere i suoi romanzi in francese, e non in arabo, perché lui “sperimentato il francese come una lingua intima”. “Ero in una famiglia che non lo parlava, che non lo leggeva e l'unico posto dove avevo un'isola tutta per me, dove incontravo donne nude, tappeti volanti e avventure, era la lingua francese”, confida.

Kamel Daoud torna infine sulla messa al bando del suo libro in Algeria, essendo illegale la vendita di opere relative alla guerra civile del 1992-2002. Nonostante questo divieto, il suo libro continua a circolare, ma in segreto. l'autore scherza anche sul fatto che un simile divieto rappresenta la soluzione migliore “circolare il più velocemente possibile” un libro. “Raggiunge lo status di mela biblica”, ride. Al di là del suo libro, Kamel Daoud afferma che la questione dietro questi divieti è sapere “quali libri saranno davanti agli occhi dei lettori” Algerini. “Forse miei, non quelli di Gallimard, ma forse libri che produrranno leggi che vietano alle donne di parlare ad alta voce”avverte.


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