i funzionari eletti chiedono un referendum e difendono le linee quotidiane

i funzionari eletti chiedono un referendum e difendono le linee quotidiane
i funzionari eletti chiedono un referendum e difendono le linee quotidiane
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Mentre i lavori sono in corso, cinque parlamentari si ostinano a denunciare il costo finanziario e l'impatto ecologico della linea ad alta velocità che collega Bordeaux, Tolosa e Dax. Chiedono, in alternativa al progetto GPSO, l'ammodernamento delle “linee giornaliere”.

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Atteso come punto di svolta dai suoi oppositori, il fine settimana di manifestazioni anti-LGV a Lerm-et-Musset non ha sortito l'effetto sperato. Cinque giorni dopo la fine della mobilitazione, che ha riunito un migliaio di persone a metà ottobre, la prefettura di Nouvelle-Aquitaine ha annunciato la firma dell'autorizzazione ambientale che consente la costruzione di sviluppi ferroviari a sud di Bordeaux.

“Questa decisione (…) consentirà a SNCF Réseau, proprietaria del progetto, di avviare i lavori sul collegamento ferroviario Bordeaux-Tolosa nell'ambito del Grand Sud-Ouest Rail Project (GPSO)”ha annunciato la prefettura in un comunicato stampa del 18 ottobre, con grande costernazione dei suoi oppositori. Tra questi, cinque parlamentari continuano a battersi per proporre un'altra strada.

Invitata domenica sera sul set di France 3 Aquitaine, Mathilde Feld, deputata della LFI per la 12a circoscrizione elettorale della Gironda, chiede il rinnovamento del “linee quotidiane”. Coautori di un opuscolo, insieme al collega Loïc Prud'homme, deputato della 3a circoscrizione elettorale della Gironda, i due Insoumis denunciano l'incompatibilità del GPSO con la loro concezione dei trasporti nella regione. “Abbiamo bisogno di molti soldi per le linee quotidiane. Non possiamo fare entrambe le cose, non possiamo avere entrambe le parti allo stesso tempo.dice. Allo stato attuale, il GPSO è stimato a 14,3 miliardi di euro. Una somma che, secondo loro, consentirebbe entrambi “rinnovare e riabilitare le linee locali”, “ammodernare e riaprire le principali linee regionali e nazionali”ma anche “Rilanciare i treni notte”piuttosto che “rifare linee già esistenti”.

4.800 ettari di terreno verranno massacrati da questo progetto

Matilde Feld,

Deputato della LFI per la 12a circoscrizione elettorale della Gironda

Altro argomento importante: i deputati denunciano “un disastro ecologico”. “Sono 4.800 gli ettari di territorio che verranno massacrati da questo progetto, con uno sconvolgimento nella vita quotidiana delle persone”continua Mathilde Feld. I tracciati delle future strade dovrebbero infatti attraversare numerosi terreni agricoli, boschi e zone umide, come la valle del Ciron, senza tenere conto dell’impatto carbonioso del cantiere stesso.




durata del video: 00h01mn37s

In un opuscolo co-pubblicato da Mathilde Feld e Loïc Prud'homme, i deputati della LFI della Gironda presentano un'alternativa al Grand South-West Rail Project (GPSO)



©Karim Jbali / Nicolas Pressigout

Di fronte al “negazione democratica” denunciati nel loro opuscolo, Mathilde Feld e Loïc Prud'homme uniscono le forze con altri due deputati girondini, Nicolas Thierry (Les Écologists) e Sophie Mette (MoDem), nonché con la senatrice Monique de Marco (Les Écologists) per chiedere una moratoria sulla lavori in corso.

In una lettera indirizzata al primo ministro, il gruppo di parlamentari lo ritiene“dopo un esame approfondito degli impatti ecologici, economici e dei trasporti quotidiani, appare ovvio che la giustificazione di questo lavoro non è più sostenibile”. A livello ambientale, ci credono “questo progetto non soddisferà né gli obiettivi di decarbonizzazione né le attuali esigenze di lotta al riscaldamento globale”.
Dal punto di vista pratico, per quanto riguarda il tratto Bordeaux-Dax affermano che “I lavori di ammodernamento della linea esistente sono completati quasi all’80%, e ne resta solo il 20% da completare per offrire tempi di percorrenza quasi identici a quelli della LGV”.

Infine, i cinque eletti desiderano soprattutto dare voce ai più preoccupati: “Un referendum locale non solo metterebbe fine a questo dibattito senza fine, ma rafforzerebbe anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, offrendo loro uno strumento diretto per partecipare alle decisioni che riguardano il futuro del loro territorio”.

Si ricorda che il GPSO è finanziato al 20% dall'Unione Europea, al 40% dallo Stato e al 40% dagli enti locali. I residenti dei 2.340 comuni situati a meno di un'ora da una stazione LGV dovranno pagare una “tassa sulle attrezzature speciali”. Un ultimo argomento di opposizione per i parlamentari, che aspettano ancora di essere ricevuti dal ministro dei Trasporti.

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