L'ultima volta è stata nel giugno 2023. Poche settimane prima di un grande presagio: quando tutti sognavamo di vedere Antoine Dupont e i suoi amici degli azzurri sollevare la Coppa del Mondo per diventare leggenda. L'estate ci ha regalato una serata ancora più straordinaria perché festeggiamo il 70° anniversario degli Oscar del Rugby, ideati e sostenuti instancabilmente dal Midi Olympique.
E se, come previsto, la festa è stata grandiosa, purtroppo il resto non si è svolto come era quasi scritto. La famosa promessa di consacrazione del rugby francese è rimasta congelata nel limbo di questo maledetto quarto di finale perso per un soffio contro i sudafricani. Una partita che dovrebbe cambiare il volto del nostro piccolo mondo ma che ci lascia desiderare di più.
Non muoviamo più il coltello in questa ferita che impiega così tanto tempo a rimarginarsi. Bisognerà attendere il 2027 e i prossimi Mondiali in Australia per voltare definitivamente pagina. Fino ad allora, su tutti i fronti, le aspettative rimarranno alte, visto che il rugby francese ha vissuto un'estate turbolenta, e talvolta anche caos, nonostante la parentesi incantata dei Giochi Olimpici.
Ecco perché, non mentiamo a noi stessi, questa sequenza della riunione promette di essere così preziosa. Per i XV di Francia, innanzitutto, in questo periodo di riconquista. Anche se gli uomini sono ancora quasi tutti lì, il quadro e il progetto sono cambiati. Non possiamo quindi certo mancare a questi primi incontri autunnali della nuova era, quella del 2° “mandato Galthié”, che ci aspettiamo intensi, coerenti, allineati all’insieme di una sfida che supererà facilmente i risultati del Solo il blues. Contro Giappone, Nuova Zelanda e Argentina questi test avranno valore di riscatto.
Un anno e mezzo dopo, sarà anche il momento di riconnettersi con i nostri Oscar, questo lunedì sera nel cuore di Parigi. Come da tradizione, il tappeto rosso sarà steso tra il Concorde e gli ori di Place Vendôme. Più che una semplice serata, è un magnifico riflettore per il nostro sport. Un momento che riunirà giocatori (giovani e meno giovani), allenatori, dirigenti e partner. Tra i più grandi.
Questa sequenza eccezionale è un vantaggio per il rugby francese che si riunirà per celebrare i suoi migliori giocatori e, soprattutto, tutti coloro che hanno brillato in una stagione ricca di imprese con, in casa, le prestazioni dei residenti di Tolosa, Rochelais e Bordeaux , per citarne solo alcuni; con, a livello internazionale, i sudafricani, gli irlandesi e i francesi del sept. Il piano di successione è aperto e la competizione, francamente, non ci è mai apparsa così forte attorno ai nostri Oscar che sono diventati riferimenti in tutta la nostra storia comune. Oggi tutto ricomincia.