Cambio dell'ora: perché spesso il numero degli incidenti stradali esplode quando si passa dall'ora legale a quella invernale?

Cambio dell'ora: perché spesso il numero degli incidenti stradali esplode quando si passa dall'ora legale a quella invernale?
Cambio dell'ora: perché spesso il numero degli incidenti stradali esplode quando si passa dall'ora legale a quella invernale?
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La sicurezza stradale ribadisce giovedì l'importanza di rendersi visibili di notte sulle strade pubbliche prima del passaggio all'orario invernale della domenica, un picco di incidenti che si osserva ogni anno dopo il cambio dell'orario.

“Tra le 17 e le 19 calerà il buio all’uscita da scuola e dal lavoro”, sottolinea in un comunicato la Sicurezza Stradale che ha effettuato un esperimento prima del cambio d'orario, previsto per la notte tra sabato e domenica, al fine di sensibilizzare gli utenti vulnerabili della strada. Di conseguenza, pedoni, ciclisti, pattinatori e altri utenti vulnerabili saranno meno visibili nelle ore di punta, aumentando così il rischio di incidenti.

Il numero di incidenti che coinvolgono un pedone aumenta in media del 34% a novembre rispetto a ottobre, secondo i dati dell’Osservatorio interministeriale nazionale sulla sicurezza stradale (ONISR) raccolti tra il 2019 e il 2023.

Sicurezza stradale effettuata “una sessione di prova di arresto di emergenza di un veicolo, di notte, di fronte a un pedone e un ciclista senza e con indumenti retroriflettenti”.

L’esperienza lo ha dimostrato “Ai fari di un’auto che viaggia a 50 km/h, un pedone è visibile a soli 28 metri di distanza quando è vestito di nero” mentre a questa velocità un veicolo impiega 31 m per fermarsi.

“Quando ripetiamo l'esperienza con un pedone che indossa indumenti retroriflettenti, è visibile a 44 m“, aggiunge la delegazione interministeriale.

La sicurezza stradale incoraggia quindi gli utenti vulnerabili a indossare “vestiti leggeri” e optare per “dispositivi retroriflettenti (gilet, fascia da braccio, guanti, fasce sullo zaino, cartella, ecc.)”.

Buoni riflessi noti ma non sempre applicati

Secondo uno studio condotto questa settimana dall'associazione Assurance Prévention, più di otto francesi su 10 (84%) affermano di essere preoccupati per la propria sicurezza sulla strada quando la visibilità diminuisce.

I ciclisti sono i più propensi a sentirsi vulnerabili (90%), seguiti dagli scooteristi (87%), dai motociclisti (86%) e dai pedoni (82%).

Sebbene i riflessi giusti siano noti – il 70% degli intervistati ritiene di averli – non vengono applicati in modo sistematico: solo il 73% dei pedoni utilizza sempre i marciapiedi quando la visibilità è ridotta e il 72% non indossa indumenti riflettenti.

Un ciclista su due (50%) non indossa accessori riflettenti. Quasi la metà (45%) degli utenti di monopattini elettrici non accende sistematicamente le luci.

Lo studio è stato realizzato online dal 1 al 3 ottobre 2024 da Harris Interactive per l'associazione Assurance Prévention, su un campione di 2.111 persone, rappresentativo dei francesi di 18 anni e più (metodo delle quote).

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