Il Marocco sta preparando il terreno per l’effettivo lancio del progetto Nigeria-Marocco Gas Pipeline. Il governo ha infatti recepito nella Finanziaria 2025 disposizioni doganali volte a sostenere la realizzazione di questa infrastruttura strategica.
Si propone pertanto di integrare l'articolo 164-1° del Codice delle dogane e delle imposte indirette per prevedere l'esenzione dai dazi all'importazione per i beni strumentali, i materiali e gli strumenti importati nell'ambito del progetto del gasdotto. Sono interessati da questa esenzione anche le parti, i pezzi di ricambio e gli accessori destinati a questi beni d'investimento. L’esenzione riguarda anche ulteriori dazi di difesa commerciale e tasse applicate a questi prodotti.
L’introduzione di questo aumento doganale nel Bilancio 2025 avviene mentre il progetto del gasdotto Nigeria-Marocco procede in modo “estremamente favorevole”, secondo le parole usate da Amina Benkhadra, direttore generale dell’Ufficio nazionale degli idrocarburi e delle miniere.
Il 14 settembre il funzionario ha indicato che l’accordo multilaterale per il progetto del gasdotto transfrontaliero Nigeria-Marocco dovrebbe essere siglato entro la fine del 2024, aprendo la strada alla decisione finale di investimento.
Nato dalla visione del re Mohammed VI e dell'ex presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, e sostenuto dall'attuale presidente Bola Tinubu, il futuro gasdotto, lungo 5.600 km, lascerà la Nigeria e attraverserà 13 paesi costieri dell'Africa occidentale per raggiungere il Marocco, dove sarà collegato al gasdotto Maghreb-Europa, quindi a tutta la rete europea del gas.
Con un costo stimato di 25 miliardi di dollari, il gasdotto avrà una capacità annua compresa tra 30 e 40 miliardi di metri cubi e fornirà circa 3 miliardi di piedi cubi standard al giorno di gas.
