Minacciati i marocchini in Algeria?

Minacciati i marocchini in Algeria?
Minacciati i marocchini in Algeria?
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Come al solito, l’Algeria porterà senza dubbio false accuse di spionaggio contro i marocchini residenti sul suo territorio per giustificarne l’espulsione. “Le giustificazioni addotte da Abdelmadjid Tebboune per imporre i visti ai marocchini continuano a promuovere l’esistenza di un complotto esterno volto a minare la sicurezza nazionale algerina, lo stesso complotto su cui il regime aveva scommesso e che aveva fortemente diffuso prima delle ultime elezioni per incoraggiare gli elettori partecipare e distogliere l’attenzione dall’alto tasso di boicottaggio di queste elezioni”, ha spiegato a Hespress Oualid Kebir, giornalista dell’opposizione algerina.

Aggiungerà: “queste dichiarazioni implicano direttamente che qualsiasi marocchino che entri o risieda in Algeria è sospetto e potrebbe essere accusato di spionaggio semplicemente per essere stato in luoghi pubblici o aver scattato foto in questi luoghi”. Secondo il giornalista algerino, l’Algeria evoca solo “complotti immaginari diretti contro di essa dal Marocco e da Israele”, rilevando anche che “il sostegno di Parigi alla proposta di autonomia del Sahara ha inferto un duro colpo a questo regime e alla sua posizione a favore del separazione delle province meridionali del Regno del Marocco.

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Sulla stessa linea Chawki Ben Zahra, politico algerino dell’opposizione, ha dichiarato che “la decisione algerina di imporre il visto ai marocchini è soprattutto una decisione politica, che non prevede alcun obiettivo di sicurezza, come ha affermato il presidente Abdelmadjid Tebboune”. Come prova si limita a citare il termine “semplici sospetti” utilizzato dal presidente algerino, sottolineando inoltre che “le dichiarazioni di Tebboune contengono un avvertimento diretto rivolto ai marocchini residenti in Algeria, che ha messo in guardia contro” l’ingresso in quelli che ha chiamato labirinti, che costituiscono un preludio alle restrizioni nei loro confronti”.

“Il regime voleva che il Marocco reagisse e adottasse misure simili, al fine di legittimare la presa di mira dei marocchini e la loro incarcerazione con false accuse”, ha detto Ben Zahra, sostenendo che chiamando le autorità marocchine “Makhzen”, il presidente Tebboune dimostra il ” ossessione” delle autorità algerine per il regno, un paese che, secondo lui, “non dice quello che non fa, mentre tutta la sua condotta politica, in particolare per quanto riguarda la questione del Sahara, dimostra il contrario”.

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