a Vichy, mobilitazione debole ma messaggi forti

a Vichy, mobilitazione debole ma messaggi forti
a Vichy, mobilitazione debole ma messaggi forti
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In seguito all’appello nazionale e intersindacale allo sciopero e alla manifestazione, questo martedì mattina quasi 150 persone (secondo i sindacati) si sono riunite in Place de la Poste, a Vichy. Una mobilitazione timida e piovosa che potrebbe chiamarne altre.

Erano molto lontani, il 1° ottobre, dalle grandi manifestazioni che regolarmente serpeggiavano per la città in occasione della rivolta contro la riforma delle pensioni, all’inizio del 2023. Ma, nonostante la pioggia, decine di manifestanti erano presenti, questo martedì mattina, Place Charles-de-Gaulle a Vichy, per esprimere molteplici richieste, dopo un’estate segnata dalla lunga telenovela del cambio di governo, e mentre il discorso di politica generale del nuovo primo ministro Michel Barnier è atteso questo 1° ottobre pomeriggio .

Giornata di mobilitazione sociale: 180 manifestazioni per l’abrogazione della riforma delle pensioni e l’aumento dei salari

Un discorso che è stato presente in tutti i discorsi, sotto lo striscione installato dalla CGT locale, largamente maggioritario nella folla dei manifestanti, dove spiccavano anche alcuni striscioni della FSU, di Solidaires o di Attac.
“E per noi, non c’è dubbio che in questo discorso si parlerà di austerità”, ha tuonato Antoine Jubin, a nome del sindacato locale CGT. “Ma questa austerità colpisce sempre le stesse persone, c’è un rifiuto dogmatico del potere di mettere sul tavolo la tassazione dei più ricchi. Eppure è qui che dobbiamo cercare i soldi, nelle grandi aziende che fanno profitto.

“Dobbiamo fare in modo che un governo radicale ma marginale, nato dalla negazione della democrazia, ascolti la ragione”

Altri incontri già programmati

Quindi, per Antoine Jubin, il governo “non è al servizio della Francia, ma del capitale finanziario. Oggi dobbiamo far sì che un governo radicale ma marginale ascolti la ragione”. Un governo che sarebbe anch’esso “minoritario e nato dalla negazione della democrazia”. “E di fronte a ciò, di fronte ai problemi dei salari, del potere d’acquisto, dei servizi pubblici che si deteriorano, non abbiamo altra scelta che considerare tutti i mezzi di lotta che saranno necessari. Le richieste di progresso sociale devono essere ascoltate con urgenza!”

A livello locale, la CGT chiede che si tengano delle “Conferenze sull’occupazione” per “agire contro i licenziamenti”. E già, dopo una mobilitazione sociale molto partecipata all’ospedale di Vichy, sono previste altre azioni sindacali nel bacino termale.

Pierre Geraudie

Foto François-Xavier Gutton

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