Scomparsa
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L’immenso cantautore texano, protagonista del grande film La Maledizione di Michael Cimino, è stato una figura innegabile nella cultura popolare americana. È morto sabato all’età di 88 anni.
“Ecco, quel bastardo è tornato.” » Non è la battuta di un western, né la seconda strofa di una canzone country: così ha detto Lisa Kristofferson quando ha visto arrivare suo marito, Kris Kristofferson, nonostante lo aspettasse da diverse decine di minuti a casa sua, in compagnia di un giornalista di pietra rotolante è venuto a fargli il ritratto nella primavera del 2016. Cos’altro posso dire? Kris Kristofferson era un mostro indomabile del cantautorato americano, quello davanti al quale balbettavano tutte le leggende, davanti al quale le statue sembravano Playmobil. Bob Dylan, Johnny Cash, Nick Cave: tutti nutrivano per lui un’ammirazione sconfinata. Un vagabondo perduto a Hollywood, diventato attore con Sam Peckinpah e Dennis Hopper, lanciato verso la celebrità con È nata una stella nel 1976 prima di partire per la tangente attraverso i campi. Una figura indelebile nella cultura popolare americana, che alla fine della sua vita lottò contro la malattia come se fosse una scheggia conficcata in un dito del piede, senza considerare neanche per un secondo che qualcuno potesse avere il sopravvento su di lui, irascibile, testardo, frenetico .
Nato nel 1936 a Brownsville, Texas,