Dopo la debacle di cinque anni fa, l’estrema destra è tornata in forze alle elezioni legislative di domenica in Austria, avviandosi, se le prime stime saranno confermate, verso un successo storico. Il Partito della Libertà (FPÖ) di Herbert Kickl ha ottenuto il 29,1% dei voti, un balzo di 13 punti rispetto alle precedenti elezioni del 2019, secondo le proiezioni pubblicate al termine delle votazioni. Al secondo posto si sono piazzati i conservatori dell’ÖVP guidati dal cancelliere Karl Nehammer con il 26,2% dei voti.
In un contesto di ascesa dei partiti radicali in Europa, il partito fondato dagli ex nazisti sta facendo ancora meglio di quanto previsto dai sondaggi. “Ho una bella sensazione. L’atmosfera è positiva e credo che trasformeremo il test alle urne”, ha dichiarato il leader dell’FPÖ Herbert Kickl prima di votare a Purkersdorf, vicino a Vienna.
Riferimento a Hitler e alle canzoni naziste
Questo primo posto per l’estrema destra rappresenta un terremoto nel Paese alpino perché, pur avendo già assaporato il potere, non è mai arrivata ai vertici delle elezioni nazionali. Ma Herbert Kickl, così estremista che nessun partito vuole governare con lui, non è certo garantito l’accesso alla cancelleria. “Alimenta le paure, l’FPÖ è sempre agitato e non ha mai nulla di costruttivo da offrire”, ha detto Theres Friesacher, un ricercatore di 29 anni intervistato dall’AFP nella capitale, ricordando il caos e le “storie di corruzione” durante ciascuno dei le loro visite al governo.
Schiacciato nel 2019 dal clamoroso scandalo Ibizagate, il partito si è ripreso sotto la guida di Herbert Kickl, che non era certo predestinato a essere sotto i riflettori e che ha prosperato grazie alle paure sociali ed economiche che attraversavano il continente. Vicino a certi gruppuscoli criticati, colui che vuole, nel paese natale di Adolf Hitler, essere chiamato come lui Cancelliere del Popolo (cancelliere del popolo), riprese il termine “remigrazione”, con il progetto di spogliare la loro nazionalità ed espellere gli austriaci di origine straniera.
La fine della campagna è stata segnata venerdì dal funerale di un ex funzionario eletto di estrema destra. In questa occasione gli attivisti hanno cantato una canzone riferendosi al “sacro Reich tedesco”, mentre alla cerimonia hanno partecipato due parlamentari. “Voler recuperare politicamente la sepoltura di un privato, per il quale l’FPÖ non è stata coinvolta in alcun modo nell’organizzazione o nella realizzazione, è irrispettoso e patetico”, ha denunciato allora il partito che ieri la polemica era cresciuta. Senza conseguenze sul voto, quindi.