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L’Unione europea rafforzerà la sua cooperazione con l’India

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Il suo primo giorno, lunedì 20 gennaio 2025, a 47 annie Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo sulla politica commerciale”» e continuò minacciando di imporre dazi doganali fino al 25% sulle importazioni dal Canada e dal Messico, dal 1È FEBBRAIO. Il giorno dopo, nell’a Al World Economic Forum, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avvertito che con “le barriere commerciali globali che triplicheranno il loro valore” nel 2024, “siamo entrati in una nuova era di spietata competizione geostrategica”.

Ha aggiunto: “Negli ultimi 25 anni, l’Europa ha fatto affidamento sulla crescente ondata del commercio globale per guidare la propria crescita. Faceva affidamento sull’energia a basso costo proveniente dalla Russia. E l’Europa ha troppo spesso esternalizzato la propria sicurezza. Ma quei giorni sono finiti”.

Le osservazioni di Von der Leyen arrivano in un momento in cui le relazioni globali vengono rimodellate da un crescente protezionismo, mentre i paesi si sforzano di affermare il dominio in settori chiave come la tecnologia, l’energia pulita e l’intelligenza artificiale. Nel suo discorso, ha sottolineato che l’Europa deve ricalibrare il suo approccio agli affari globali, passando dalla dipendenza all’autosufficienza, alla resilienza e all’innovazione. Poiché le relazioni internazionali sono sempre più definite da tariffe commerciali e lotte di potere geopolitiche, l’Europa si trova a un bivio, dovendo adattarsi al mutevole panorama commerciale globale salvaguardando al tempo stesso i propri valori e interessi economici.

Cina

Uno dei punti più importanti sollevati dalla von der Leyen è stata l’ascesa delle economie non di mercato, in particolare l’eccesso di capacità sostenuta dallo Stato in Cina, che sta interrompendo i flussi commerciali globali. In risposta, l’Europa ha implementato misure commerciali difensive, compresi aggiustamenti in settori come quello delle auto elettriche, dove le distorsioni del mercato sono particolarmente evidenti. Ha sottolineato la necessità di un equilibrio tra protezionismo economico e collaborazione globale, in particolare in settori quali la tecnologia pulita, le infrastrutture digitali e la lotta contro il cambiamento climatico. “Non è nell’interesse di nessuno recidere i vincoli dell’economia globale”, ha osservato Von der Leyen. “Piuttosto, dobbiamo modernizzare le regole per mantenere la nostra capacità di produrre vantaggi reciproci per i nostri cittadini”.

India

Uno dei punti chiave del discorso di Von der Leyen è stato il riorientamento strategico dell’Europa verso la creazione di partenariati più forti con le economie emergenti, in particolare nella regione Asia-Pacifico. Annunciando che il suo primo viaggio come presidente della Commissione sarà in India, la von der Leyen sottolinea il desiderio dell’Europa di rafforzare i suoi legami con la più grande democrazia del mondo. “Con il Primo Ministro [indien] Narendra Modi, vogliamo rafforzare il partenariato strategico con il paese più grande e la più grande democrazia del mondo”, ha affermato, sottolineando l’importanza dell’India come partner vitale per il futuro dell’Europa. Ciò riflette la strategia più ampia della Commissione volta a coltivare diversi partenariati globali, ridurre la dipendenza da un numero limitato di paesi e promuovere la cooperazione basata su vantaggi reciproci, in particolare in settori come le tecnologie pulite e le infrastrutture digitali.

Tuttavia, Von der Leyen ha chiarito che l’Europa è pronta a proseguire le relazioni con la Cina, nonostante le sfide poste dagli squilibri economici del Paese. “Siamo pronti a continuare le nostre discussioni”, ha annunciato, sottolineando che l’approccio dell’Europa rimane quello della cooperazione e non dello scontro, pur insistendo su relazioni commerciali giuste e reciproche. Tuttavia, ha ricordato che “con l’Europa, quello che vedi è quello che ottieni. Rispettiamo le regole. I nostri accordi non prevedono condizioni nascoste”.

Il futuro economico dell’Europa

“Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per avere successo”, ha affermato la Von der Leyen. “Abbiamo una forza lavoro di livello mondiale, un enorme mercato unico di 450 milioni di persone e una lunga tradizione di innovazione”. La prossima settimana la Commissione europea dovrebbe svelare una tabella di marcia incentrata sull’aumento della produttività, sulla decarbonizzazione, sulla lotta alle competenze e alla carenza di manodopera e sulla riduzione della burocrazia. Questi sforzi fanno parte di una strategia più ampia volta a garantire che l’Europa rimanga competitiva nell’economia globale, dando priorità alla sostenibilità e all’equità.

L’impegno della Commissione per aggiornare le proprie politiche economiche comprende anche la creazione di un’Unione europea del risparmio e degli investimenti, intesa a mobilitare meglio i capitali per l’innovazione e il settore delle tecnologie pulite. “Non siamo a corto di capitali. Manca un mercato dei capitali efficiente che trasformi i risparmi in investimenti”, ha spiegato la Von der Leyen, sottolineando l’importanza di razionalizzare i sistemi finanziari europei per sostenere l’innovazione tecnologica e la crescita economica.

Con l’aumento delle barriere commerciali globali e l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, la Commissione europea sta ricalibrando il suo approccio. Dando priorità all’innovazione e all’indipendenza energetica, l’Europa si sta gradualmente rivolgendo ai mercati emergenti, in particolare all’Asia, posizionando queste regioni in modo da beneficiare della ridefinizione della strategia energetica globale. L’Europa e il superamento delle alleanze tradizionali.

Questo articolo è stato originariamente scritto tradotto e curato per il sito Paperjam in francese.

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