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Zagora stringe il freno alla coltivazione dell’anguria per preservarne le risorse – Consonews

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Dal 16 gennaio 2025, le autorità locali di Zagora hanno intensificato il controllo sulle colture agricole per garantire il rigoroso rispetto delle normative vigenti. Questa operazione, definita “uno-due”, prende di mira in particolare le aziende agricole dove prolifera la coltivazione di angurie e meloni gialli.

Gli interventi hanno già portato alla distruzione delle piantagioni illegali e degli impianti idraulici utilizzati per queste colture. Le autorità hanno mobilitato squadre composte da rappresentanti dei comuni, della gendarmeria, delle forze ausiliarie e dell’ufficio regionale per gli investimenti agricoli. La loro missione: garantire che le disposizioni del decreto prefettizio del 31 ottobre 2023 siano applicate alla lettera.

Questo decreto impone limiti rigorosi, in particolare una superficie operativa ristretta compresa tra 0,5 e 1 ettaro per queste colture ad alta intensità idrica. Inoltre, ora sono vietati vicino a punti d’acqua sensibili come oasi o uadi. I contatori dell’acqua installati sui pozzi agricoli consentono alle commissioni locali di monitorare continuamente il consumo di acqua durante tutto il ciclo colturale.

La regione di Zagora, duramente colpita da episodi di siccità negli ultimi anni, si trova ad affrontare una crescente pressione sulle sue risorse idriche. Questa situazione ha alimentato un dibattito pubblico sull’impatto della coltivazione intensiva dell’anguria, ritenuta incompatibile con la preservazione delle riserve idriche locali.

I controlli senza preavviso hanno già individuato gravi infrazioni, provocando una ferma reazione da parte delle autorità. I motori sono stati utilizzati per distruggere le piantagioni illegali e le relative attrezzature. Queste azioni mirano a lanciare un messaggio chiaro: non saranno tollerate deroghe di fronte all’emergenza ambientale.

Vita quotidiana Al Akhbar riferisce che questa campagna di sorveglianza e repressione dovrebbe continuare nei prossimi giorni, colpendo altre aree dove queste colture rimangono popolari. L’obiettivo è garantire una gestione sostenibile delle risorse e prevenire gli abusi in una regione dove l’acqua sta diventando un bene raro.

Nonostante queste misure rigorose, l’ONSSA ha voluto rassicurare i consumatori affermando che le angurie coltivate in Marocco non provengono da semi geneticamente modificati. Una precisazione importante in un contesto in cui la sostenibilità delle pratiche agricole è attentamente valutata.

Questa iniziativa segna un punto di svolta per Zagora, dove la conservazione dell’ambiente ha la precedenza sulle pratiche agricole intensive, rispondendo così alle crescenti preoccupazioni dei residenti e degli ambientalisti.

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