AA/Istanbul/Esra Tekin
Venerdì la Commissione per lo sviluppo internazionale del Parlamento britannico ha esortato il governo a riconoscere uno Stato palestinese, specificando le condizioni da soddisfare e un calendario delle azioni da attuare.
In un rapporto dedicato alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, agli sviluppi in Cisgiordania e agli sfollati palestinesi, la commissione ritiene che “il governo deve definire i passi da seguire per riconoscere lo Stato di Palestina, comprese le condizioni necessarie al suo completamento e un calendario delle azioni previste”.
Il rapporto ha rilevato che la risposta di Israele agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 ha causato pesanti vittime civili e la distruzione delle infrastrutture civili di Gaza.
Facendo riferimento alle decisioni dei tribunali internazionali sui rischi di violazioni del diritto internazionale a Gaza, il rapporto afferma: “Riteniamo che esista un rischio plausibile che la campagna militare israeliana a Gaza abbia comportato gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, dando origine a quindi accuse di genocidio. »
Il rapporto ha riaffermato la necessità di riconoscere lo Stato palestinese come passo essenziale verso l’instaurazione di una pace duratura e stabile nella regione.
Ha inoltre osservato che ogni giorno sono necessari circa 500 camion di aiuti per soddisfare i bisogni umanitari di Gaza, ma tale cifra è scesa a una media di soli 25 camion.
Separatamente, sono state sollevate accuse preoccupanti riguardo all’uso di droni contro i civili a seguito degli attacchi aerei israeliani.
Il rapporto ha rilevato che tra il 7 ottobre 2023 e il 31 ottobre 2024, Israele ha demolito 1.800 strutture palestinesi e ucciso 736 palestinesi durante questo periodo.
Si menziona anche che 1.722 palestinesi furono sfollati a causa delle confische di terre effettuate da Israele durante questo periodo.
La commissione ha invitato il governo del Regno Unito a prendere tutte le misure necessarie per “garantire che Israele sia ritenuto responsabile di eventuali violazioni in corso del diritto internazionale umanitario”.
*Tradotto dall’inglese da Sanaa Amir
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