DayFR Italian

“L’invenzione del mare” di Laure Limongi, un’utopia oceanica per l’era post-disastro – rts.ch

-

Giocoso, ibridando specie e forme letterarie, “L’invenzione del mare” sembra nato in un liquido amniotico psichedelico. Laure Limongi scrive un testo a volte malinconico, spesso divertente. Empatico ed entusiasta. Euforico, sereno e profondo.

La parola chiave sarebbe ibridazione. Ibridazione di specie, percezioni e forme letterarie. Alla fine del 22° secolo, il nostro pianeta è popolato da esseri che detengono entrambiun uomo saggio e varie creature marine: razze, crostacei, ecc. Queste chimere sono state create dall’uomo per non scomparire completamente nella catastrofe ecologica. Alcuni sono artisti, romanzieri, ballerini o poeti.

Ed ecco Laure Limongi che ci offre alcune belle pagine della loro letteratura. Più precisamente, delega questo compito a una critica letteraria del futuro, Violeta Benedetti-Ogundipe. Che sceglie per noi due autori del suo tempo una chimera-capodoglio, Gina de Galène, e un granchio-ibrido, Ménippe Zahlé. Violeta li presenta, sceglie estratti, li illumina con le sue postfazioni. Li annota anche. Queste note sono talvolta fantasiose, ma spesso si riferiscono a conoscenze reali in zoologia e storia. Il libro diventa così esso stesso un’opera composita di pensiero, che unisce poesia, narrativa, racconto e saggio.

Ibridazione della coscienza

Laure Limongi sceglie di non descrivere fisiologicamente questi autori ibridi. Ciò che gli interessa è il loro modo di percepire, di pensare. Le forme della loro coscienza.

Un’utopia post-distopica? Sì, possiamo dire che è così. È un modo per trovare risposte a preoccupazioni molto reali sul mondo così com’è – anche se forse non siamo ancora completamente nella distopia – sul lato dell’entusiasmo, della contemplazione…

Laure Limongi, autrice di “L’invenzione del mare”

Così Gina de Galène prende dai cetacei una placidità benevola e un’arte della trasmissione che rimanda ai canti delle balene e dei capodogli. Rivolgendosi ai suoi lettori con affettuoso umorismo, Gina racconta il genocidio del popolo dei capodogli e ci racconta i miti con cui i cetacei rappresentano le loro origini: quando i mammiferi terrestri tornarono al mare (una realtà paleontologica). Laure-Gina Limongi de Galène diventa mitografa, in una meravigliosa fantasia euforica.

Il granchio ibrido Ménippe Zahlé beneficia di una visione a 360° e di un olfatto molto sviluppato. Un combattente per natura, tormentato internamente da un desiderio inestinguibile, era un mercenario, un detenuto e un tossicodipendente permanente. Ma trova nel luchaeira, una forma di danza-combattimento che è entrambe le cose lottaLotta messicana e capoeirache estetizza il combattimento in una danza non violenta. Là luchaeira prevede inoltre che sul ring, ciascun ballerino-combattente improvvisi una poesia.

Insomma, ero piuttosto malinconico, pur scorgendo una strana forza, chiaramente la melma che mesi di esperienza di luchaeira avevano depositato in me. Si sarebbe potuto dire che stavo vivendo una disperazione silenziosa o una serenità senza illusioni. Una contraddizione di questo tipo. E lo stavo vivendo bene. La fame che mi torturava da tempo non era altro che uno spasmo occasionale.

Estratto da “L’invenzione del mare” di Laure Limongi

Dietro il disastro, l’utopia

Proprio perché ibridi, questi autori sono entità letterarie permeabili che ci avvicinano ad altre specie, ad altre forme di essere. Per presentarceli è necessaria una traduzione francese, curata nel libro di Violeta Benedetti-Ogundipe. Lo fa per noi, l’umanità “obsoumana”, obsoleta dell’inizio del XXI secolo (ci invia il libro dal futuro attraverso una rete di micelio). Per tenerezza e senza molta speranza di evitare la catastrofe.

In questi personaggi, attraverso di loro, Violeta, alter ego di Laure Limongi, ci invita affettuosamente ad espandere la nostra coscienza attraverso la poesia e l’empatia. Apre attraverso l’immaginazione uno spazio di cui abbiamo tanto bisogno. Dietro il disastro, l’utopia.

Francesco Biamonte/olhor

Laure Limongi, “L’invenzione del mare”, ed. Le Tripode, gennaio 2025.

Ti piace leggere? Iscriviti a QWERTZ, che si rinnova nella nuova veste all’inizio del 2025, e ricevi ogni venerdì la newsletter dedicata alle novità librarie curata da RTS Culture.

Related News :