La Delegazione Generale per l’Amministrazione Penitenziaria e il Reinserimento (DGAPR) ha diffuso l’ultimo rapporto sui casi di morbillo nei penitenziari marocchini. A mercoledì 15 gennaio 2025, indica la Delegazione Generale, sono stati registrati 79 casi di morbillo, di cui 7 minori, 2 donne e 1 bambino che accompagnava la madre.
Questi casi, precisa la DGPAR, sono stati registrati presso il carcere locale di Tangeri 2: 25 casi (24 in isolamento e 1 in cura presso l’ospedale pubblico), il carcere locale di Ain Borja: 6 casi (5 in isolamento e 1 in trattamento presso l’ospedale pubblico) (ospedale pubblico), il carcere locale di Mohammedia: 5 casi, il carcere locale Al Arjat 1: 3 casi, mentre due casi sono stati registrati presso il carcere centrale di Kenitra, il carcere locale di Bourkiez a Fez, il carcere locale prigione di Benslimane e la prigione locale di Souk El Arbaa. Infine, è stato segnalato un caso nelle carceri locali di Bouarfa, Kalaa Sraghna, Tétouan, Berkane e Tan-Tan.
Allo stesso modo, la delegazione generale segnala che 27 detenuti si sono completamente ripresi dopo aver seguito il protocollo di trattamento in vigore.
Inoltre, anche sette dipendenti, tra cui un medico, sono risultati contaminati e stanno attualmente seguendo il protocollo sanitario in vigore.
Nell’ambito degli sforzi congiunti della Delegazione Generale e del Ministero di Vigilanza per prevenire la diffusione del morbillo negli istituti penitenziari, è stata effettuata una campagna di vaccinazione volontaria che ha permesso di immunizzare 11.620 detenuti e 332 dipendenti, e ciò sotto la supervisione di squadre delle delegazioni regionali di sanità e protezione sociale.
A tal fine, la DGAPR assicura che tutte le carceri rimangano pienamente mobilitate per prevenire e limitare la diffusione di questa malattia, nel rispetto delle direttive generali emanate in tal senso e in stretto coordinamento con le autorità sanitarie competenti.
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