Formatosi a Zurigo
Oliviero Toscani deve la sua fama alle sue campagne per la casa di moda italiana Benetton, tanto cult quanto controverse. A Zurigo, alla fine di settembre, ha visitato la mostra “Fotografia e provocazione” al Museo del Design (Museum für Gestaltung) per una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Si è formato alla Scuola di Arti Applicate di Zurigo.
Campagne diventate cult
Le sue fotografie suscitano scalpore, turbamento e indignazione: fotografo, direttore creativo e photo editor, Oliviero Toscani ha scritto la storia e rivoluzionato la comunicazione pubblicitaria. Deve la sua fama alle sue campagne per la casa di moda italiana Benetton, tanto cult quanto controverse.
Queste campagne, che fecero il giro del mondo, presentavano in particolare una donna nera che allattava un bambino bianco (1989), un uomo morente di AIDS e una suora con una cornetta che baciava un giovane prete (1992), condannati a morte negli Stati Uniti (2000), una giovane donna anoressica (2007). Molte delle sue campagne “United Colors of Benetton” sono state vietate in Italia, ma anche in Francia.
Riprendendo la provocazione originaria, il gruppo sconvolse nuovamente alla fine del 2011 con fotomontaggi che mostravano i grandi di questo mondo che si baciavano sulle labbra, tra cui il Papa e un imam. Un calendario del 2012 presentato da Oliviero Toscani a Firenze rappresentava 12 peni, dopo quello del 2011 che era composto da altrettanti pubi femminili.
“Foto sociopolitiche”
A questo proposito, ha dichiarato di Temp nel settembre 2024: “Il mio lavoro non è scattare belle foto, ma foto sociopolitiche. Sono stato attaccato da chi aveva paura di guardare la verità e di cambiare il proprio modo di vedere. Ma di fronte a problemi così evidenti come la discriminazione o l’Aids non possiamo scendere a compromessi: dobbiamo avere un punto di vista e lottare”.
Dopo la formazione a Zurigo, Toscani si è immerso nella fotografia di strada a New York e si è unito alla leggendaria Factory di Andy Warhol. In Europa si è fatto un nome come fotografo di moda e pubblicitario. La provocazione visiva diventa il suo marchio di fabbrica.
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