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Gabriel Attal chiede l’abrogazione dell’accordo bilaterale del 1968 nonostante le provocazioni di Algeri

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Rachid Maboudi
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11:16 – 12 gennaio 2025

In un articolo pubblicato su Le Figarol’ex primo ministro Gabriel Attal chiede una profonda revisione delle relazioni franco-algerine, segnate secondo lui da una serie di ripetute provocazioni. Chiede in particolare l’abrogazione dell’accordo bilaterale del 1968 che regola le relazioni migratorie tra i due paesi, giudicando che esso costituisca ormai un ostacolo ad una risposta ferma della Francia alle azioni di Algeri.

“Un appello all’odio e al terrorismo”

Gabriel Attal sottolinea il ruolo di alcuni influencer algerini, che accusa di incoraggiare la violenza contro la Francia. “Commenti antisemiti, inviti all’omicidio, apologia del terrorismo: così si esprimono questi predicatori di odio nei confronti del nostro Paese”condanna fermamente. “Questi abusi scioccanti e gravi richiedono una risposta senza compromessi”.

Una serie di provocazioni insopportabili

Al di là di questi discorsi incendiari, Attal condanna anche le azioni che definisce provocazioni deliberate da parte delle autorità algerine. Menziona in particolare l’arresto in Algeria dello scrittore Boualem Sansal, noto per la sua opposizione agli eccessi islamici. “Boualem Sansal, ora in carcere, è molto più di un individuo detenuto. Con questo gesto è la Francia ad essere presa in ostaggio”ritiene l’ex primo ministro.

La recente espulsione da parte della Francia di un influencer algerino, seguita dal suo immediato ritorno in terra francese per decisione di Algeri, costituisce per lui “l’ultima provocazione fino ad oggi”illustrando un crescente disprezzo per le iniziative di dialogo di Parigi.

Ripensare il rapporto franco-algerino

In questo contesto, Gabriel Attal esorta le autorità francesi a fissare limiti chiari e ad assumere a “equilibrio di potere”. Secondo lui, la denuncia dell’accordo franco-algerino del 1968 è un atto necessario per riequilibrare un rapporto squilibrato. “Il regime algerino rifiuta sistematicamente le nostre mani tese, preferendo usare insulti e provocazioni”si lamenta. Questa posizione arriva in un momento in cui le relazioni tra Parigi e Algeri stanno vivendo un netto deterioramento, in un contesto di tensioni diplomatiche, arresti arbitrari e atti percepiti come sfide aperte all’autorità francese.

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