Gérard Larcher ha parlato sabato scorso della controversia che lo lega all’acquisto di sedie di senatori a prezzi esorbitanti. Ha provato a spegnere l’incendio.
Mia colpa. Coinvolto in una polemica dopo le rivelazioni su due sedie acquistate dal Senato per 40.000 euro, Gérard Larcher ha risposto alle accuse dei colleghi di Le Parisien questo sabato 11 gennaio.
Ha riconosciuto un “errore” relativo all’acquisto di queste famose poltrone. Confessioni che non hanno impedito al presidente LR della Camera alta di prendere le proprie difese per mitigare le proprie responsabilità. Egli infatti ha negato di essere a conoscenza dell’acquisto di tali mobili e poi ha assicurato che il prezzo pubblicizzato era inesatto. “Esattamente 34.000 euro per due poltrone e un prototipo”, ha spiegato quest’ultimo ai colleghi. Ha anche aggiunto che i mobili del Senato “hanno una storia e quindi un costo”, per giustificarne l’acquisto.
Gérard Larcher attende ora che la sua istituzione cambi il suo funzionamento e ha annunciato che è stata aperta un’indagine. “Non possiamo sostenere la riduzione della spesa pubblica e non applicarla a noi stessi”, ha ricordato il 75enne che ha affermato il suo desiderio che il governo di François Bayrou faccia lo stesso e inizi “la riduzione del deficit e della spesa pubblica con misure concrete”. azioni.”
La riforma delle pensioni nel mirino
The Chained Duck ha rivelato a metà settimana che il Senato aveva ordinato un “nuovo trono” per il suo presidente. Un acquisto il cui conto, secondo i nostri colleghi, ammontava a 40.000 euro. Un investimento giustificato da un “uso intenso” dei mobili.
Il presidente del Senato sarà al vaglio dei prossimi giorni anche su un’eventuale trattativa del nuovo governo sulla riforma delle pensioni. Quest’ultimo ha già avvertito il primo ministro. “Il messaggio è chiaro: né sospensione né abrogazione! Martedì il primo ministro farà la scelta. Al Senato non condurrò una procedura di sospensione o abrogazione”, ha dichiarato ai colleghi.
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