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Al di là di un appello alla dignità! », Di Cheikh Seck, Consulente strategico

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In un momento in cui il discorso di Emmanuel Macron ha provocato forti reazioni, la risposta di Ousmane Sonko risuona come un potente appello alla sovranità e alla dignità delle nazioni africane. Sfidando direttamente le affermazioni del presidente francese, Sonko non si è limitato a reagire. Ha aperto un dibattito fondamentale: quello della vera indipendenza politica e militare dei Paesi africani.

La visione di Sonko si basa su una constatazione indiscutibile: l’Africa deve recuperare i mezzi per garantire la propria sicurezza. Affermando che il ritiro delle truppe francesi è una decisione esclusivamente senegalese, egli adotta una posizione diplomatica che sottolinea il diritto inalienabile degli Stati africani a gestire i propri affari. Questo approccio riflette un crescente desiderio collettivo nel continente di rifiutare la tutela neocoloniale, richiedendo così una partnership equilibrata e rispettosa.

Sonko sottolinea che la dipendenza prolungata dalle forze militari occidentali, spesso viste come baluardi contro l’insicurezza, ha spesso portato a conseguenze disastrose. Prendendo l’esempio della Libia, illustra come gli interventi esterni possano esacerbare le crisi e destabilizzare intere regioni. Attraverso questa lente, invita all’introspezione sul modello di sicurezza in Africa, chiedendo ai paesi di creare soluzioni endogene che rispondano alle realtà locali.

Questa visione va oltre il semplice quadro militare; comprende anche aspetti economici e sociali. Sonko ha già sostenuto la diversificazione dei partenariati economici, allontanando le nazioni africane da un modello di dipendenza dalle ex potenze coloniali. Il modello richiesto è quello di un’Africa che sviluppa le proprie capacità, valorizza le proprie risorse naturali e investe nelle proprie infrastrutture, creando sinergie con altre nazioni su un piano di parità.

In questo senso potremmo affermare che il sovranismo di Sonko non è una rivendicazione isolata. Fa parte di un movimento più ampio nel continente africano. Molti leader e cittadini africani si stanno rendendo conto della necessità di rifiutare i modelli tradizionali che hanno spesso relegato i paesi africani al ruolo di semplici beneficiari delle politiche estere. Questo movimento, nutrito da una nuova generazione di leader e intellettuali disinibiti, incoraggia la riflessione sulle identità africane, sulla valorizzazione della storia e sul ruolo della cultura nella costruzione di una società emancipata.

Sostenendo la posizione di Ousmane Sonko non incoraggiamo soltanto un politico senegalese. Ci battiamo per un’Africa rispettata, sovrana e libera di costruire il proprio futuro. Ciò richiede coraggio e visione, ma soprattutto un impegno comune per difendere i diritti del popolo africano, per porre la dignità al centro delle relazioni internazionali e per promuovere partenariati veramente equi. È la visione di un futuro in cui l’Africa si afferma con orgoglio sulla scena mondiale. La risposta di Sonko a Macron è più di un appello alla dignità e merita il sostegno di tutti i figli del continente!

Consulente strategico di Cheikh Seck – Montreal

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