In un comunicato stampa, il presidente della Federazione francese dell’edilizia si è detto sorpreso da “tanto dilettantismo costituzionale”.
(illustrazione) (AFP/DAMIEN MEYER)
“Questo annuncio illustra le conseguenze mortali del tempo perso negli ultimi mesi e sottolinea l’urgente necessità di una legge finanziaria”. I professionisti del settore edile hanno espresso la loro insoddisfazione per il “nuovo intoppo” derivante dalla censura governativa alla fine del 2024, e per il fallimento della legge finanziaria allora difesa.
L’assenza di un bilancio per lo Stato francese nel 2025 ha infatti bloccato dall’inizio dell’anno l’erogazione degli aiuti per la riqualificazione energetica MaPrimeRénov’,
ha detto il ministro dell’Edilizia, venerdì 10 gennaio.
Valérie Létard ha lanciato l’allarme in un’intervista a
Figaro
: “È urgente votare rapidamente sul bilancio 2025 perché, finché non verrà votato, i termini di pagamento di MaPrimeRénov’ ai privati saranno prorogati per tutte le pratiche che non sono state trattate prima del 1° gennaio 2025.”
Un blocco che non incoraggia nuovo lavoro
“Questa situazione, una nuova difficoltà in un sistema che non ne aveva bisogno dopo gli errori dell’inizio del 2024, causerà chiaramente un atteggiamento di attesa e porterà le famiglie ad abbandonare il lavoro che stavano pianificando”, stima la FFB.
Per compensare l’assenza di una legge finanziaria statale per il 2025, conseguenza della censura del governo Barnier, è stata adottata e promulgata d’urgenza a dicembre una “legge speciale” che autorizza l’esecutivo a riscuotere tasse e indebitarsi per finanziare lo Stato e il sistema sociale. Sicurezza. Quanto basta per garantire la continuità dello Stato, “ma niente di più”, ha sottolineato il relatore generale della Commissione Finanze del Senato, Jean-François Husson (Les Républicains).
La FFB chiede al ministro dell’Edilizia di confermare “al più presto possibile che questa situazione non mette in discussione la semplice possibilità per Anah di convalidare nuove richieste di aiuto”. “È in gioco la sostenibilità di decine di migliaia di imprese e quindi l’occupazione di centinaia di migliaia di artigiani, imprenditori e operai”, allarma Olivier Salleron.
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