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Dieci anni dopo gli attentati del gennaio 2015, i francesi sono ancora Charlie?

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INDAGINE – Se da un sondaggio condotto dall’Ifop emerge che l’attaccamento della popolazione alla libertà di espressione è in crescita, una parte dei giovani si allontana dalla visione sostenuta dal giornale satirico.

Nell’edizione speciale di Charlie Hebdo di questo 7 gennaio, a dieci anni esatti dall’attentato terroristico contro la redazione del quotidiano satirico che segnò l’inizio di un’ondata di attentati – Montrouge, l’Hyper Cacher, poi, più tardi, il 13 novembre –, i lettori trovate un’indagine Ifop per la Fondazione Jean Jaurès sul rapporto francese con la libertà di espressione, la satira e le vignette di stampa. Da questo sondaggio emerge un dato particolarmente evidente: il 76% degli intervistati ne è convinto « la libertà di espressione è un diritto fondamentale, la libertà di caricatura ne fa parte ». Si tratta di 18 punti in più rispetto al 2012, quando la stessa domanda era stata posta in un sondaggio di TNS Sofres per È

« Ciò dimostra che in definitiva, contrariamente a quanto si tende a pensare – noi, membri della redazione di Charlie, capito -, le vignette giornalistiche, le caricature, la libertà di espressione sono molto più importanti…

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