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Si apre a Parigi il processo sul “finanziamento della Libia”.

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L’ex presidente, che ha sempre smentito ogni addebito, e altri undici imputati rispondono di un presunto affare di corruzione con il colonnello Gheddafi.

Nicolas Sarkozy parla del « Favola libica ». La giustizia, da parte sua, sospetta un finanziamento segreto della sua campagna presidenziale del 2007 grazie ai fondi versati dal defunto satrapo di Tripoli, Muammar Gheddafi. Lunedì si aprirà il processo sul cosiddetto caso del “finanziamento della Libia” davanti al Tribunale penale di Parigi. Dodici imputati, tra cui l’ex capo dello Stato – che rischia fino a 10 anni di carcere e una multa di 375.000 euro, in particolare per corruzione e occultamento di appropriazione indebita di fondi pubblici – e molti dei suoi seguaci vengono licenziati. I dibattiti dureranno fino a metà aprile, tre pomeriggi a settimana.

Nel 2011, poco prima della caduta del suo regime sanguinario, il colonnello Gheddafi, ma anche uno dei suoi figli, Saïf al-Islam, dichiararono di aver stanziato ingenti somme di denaro a Nicolas Sarkozy, contribuendo così alla sua vittoria. Nell’aprile 2012, pochi giorni prima del secondo turno delle elezioni presidenziali vinte da François…

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