Il nuovo capo della diplomazia siriana, Assaad el-Chibani, ha chiesto sabato a Doha la revoca delle sanzioni internazionali contro il suo Paese, durante la sua prima visita ufficiale in Qatar.
Chibani, accompagnato dal ministro della Difesa siriano, Mourhaf Abou Qasra, e dal capo dei servizi segreti, Anas Khattab, ha incontrato il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdelrahmane Al-Thani.
Quest’ultimo “ha ribadito la posizione del Qatar a favore dell’unità, della sovranità e dell’indipendenza della Siria”, si legge in un comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri.
A differenza di altri Paesi arabi, il Qatar, che ha sostenuto l’opposizione durante la guerra in Siria, non ha mai ristabilito i rapporti diplomatici con il potere di Bashar al-Assad, rovesciato l’8 dicembre da una coalizione di fazioni ribelli guidate dal gruppo islamico radicale Hay’ a Tahrir al-Sham (HTS).
Ma è stato il secondo Paese, dopo la Turchia, a riaprire la propria ambasciata nella capitale siriana dopo la caduta di Assad.
Dopo un incontro con il ministro di Stato del Qatar Mohammed Al-Khulaifi, il ministro siriano ha detto ai giornalisti di aver presentato ai funzionari del Qatar la “road map” della nuova amministrazione siriana.
Ha detto di aver sollevato anche la questione delle sanzioni imposte al suo Paese e che, secondo lui, costituiscono un “ostacolo ad una rapida ripresa” dell’economia siriana.
L’Occidente ha imposto sanzioni al potere di Bashar al-Assad dopo la repressione di una rivolta popolare nel 2011, che ha scatenato una guerra che ha causato più di mezzo milione di morti e portato all’esilio di milioni di abitanti. e devastò il paese.
“Rinnoviamo anche il nostro appello agli Stati Uniti affinché revochino le sanzioni”, ha affermato.
Alla fine di dicembre anche Doha si è espressa a favore di una rapida revoca delle sanzioni.
Chibani ha affermato che il suo governo ha cercato di mantenere “ottime relazioni con la regione”.
Il ministro ha annunciato sabato che, dopo il suo primo viaggio ufficiale in Arabia Saudita, si recherà oltre al Qatar, negli Emirati Arabi Uniti e in Giordania.
Con l’AFP
Related News :