Gli Stati Uniti indagano sulle politiche messe in atto da Pechino, tra sospetti di dumping ed eliminazione della concorrenza estera.
Gina Raimondo, a Washington DC, 15 maggio 2024 (AFP/JIM WATSON)
Il governo americano ha annunciato lunedì 23 dicembre l'avvio di un'indagine per determinare in che misura Pechino stia implementando “mezzi anticoncorrenziali e antimercato” nell'industria dei semiconduttori, al fine di “dominare il mercato globale”.
“Quasi due terzi dei prodotti americani contengono trucioli provenienti dalla Cina, il che è preoccupante.
Pechino cerca di dominare questo mercato e visti i metodi utilizzati abbiamo visto aziende esitare a venire ad investire negli Stati Uniti”, ha denunciato il ministro del Commercio americano, Gina Raimondo, in una conferenza stampa telefonica.
L'indagine, che sarà condotta dall'ufficio del rappresentante commerciale della Casa Bianca (USTR), dovrà stabilire se la Cina stia creando “una pericolosa dipendenza nella catena di approvvigionamento” per i semiconduttori, con le politiche messe in atto da Pechino in materia.
Washington teme che le politiche cinesi indeboliranno “la competitività delle aziende e dei dipendenti americani, le catene di approvvigionamento essenziali per gli Stati Uniti e la sicurezza economica del Paese”, ha precisato l'ufficio USTR. Questa è una questione chiave per il governo degli Stati Uniti nel tentativo di rilanciare la produzione statunitense di semiconduttori
il CHIPS Act, che prevede di stanziare fino a 52 miliardi di dollari in sovvenzioni per sostenere progetti di produzione nel paese.
“Le prove indicano che la Cina sta attuando una politica che le consente di dominare il settore, consentendo alle sue aziende di sviluppare rapidamente capacità produttive e offrire prezzi artificialmente bassi che rischiano di minacciare e potenzialmente eliminare la concorrenza”, ha spiegato in dettaglio anche la rappresentante commerciale della Casa Bianca Katherine Tai durante un conferenza stampa telefonica.
Le indagini continueranno sotto Trump
L'indagine si concentrerà sui cosiddetti semiconduttori maturi, che equipaggiano un'ampia gamma di prodotti che vanno dai dispositivi medici alle reti di telecomunicazioni e alle automobili. L'indagine inizierà aprendosi ai commenti del pubblico, a partire dal 6 gennaio e per un periodo di 90 giorni. Dovrebbe quindi continuare sotto la presidenza di Donald Trump, che inizierà il 20 gennaio.
Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno adottato una serie di misure per limitare l’accesso delle aziende cinesi ai semiconduttori avanzati e alle attrezzature necessarie per fabbricarli, per “ostacolare la capacità della Cina di acquisire e produrre le tecnologie necessarie per la sua modernizzazione militare.
Una politica fortemente denunciata da Pechino, che accusa Washington di “politicizzare le questioni commerciali e tecnologiche”. La Cina ha adottato misure di ritorsione all’inizio di dicembre, in particolare vietando le restrizioni sulle esportazioni verso gli Stati Uniti di diversi metalli rari, come il gallio e il germanio, necessari per la produzione di semiconduttori.
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