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un deputato di Mayotte chiede a Bayrou di non nominare il suo governo nel giorno del lutto nazionale

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La deputata Liot di Mayotte Estelle Youssouffa avverte di uno “scenario di indecenza e di disprezzo” se il governo verrà svelato lunedì 23 dicembre, giorno di lutto nazionale.

Lo “scenario dell’indecenza e del disprezzo”. Lunedì 23 dicembre, la deputata Liot di Mayotte, Estelle Youssouffa, ha sfidato Emmanuel Macron e il suo primo ministro François Bayrou e li ha messi in guardia contro quello che lei definisce uno “scenario di indecenza e di disprezzo per i Mahorais) ancora in assoluta difficoltà”, se “la situazione nazionale lutto per Mayotte” si trasforma in “giorno dell'annuncio del nuovo governo”.

L'eletto ha risposto sulla rete sociale al rinvio dell'annuncio della nuova squadra di governo formata da François Bayrou e che potrebbe quindi essere rivelata questo lunedì.

“Non ci interessa Mayotte, è una cosa seria”

In questa giornata di lutto nazionale, in solidarietà con l'arcipelago devastato dal ciclone, le bandiere sono esposte sulle rive e a mezzogiorno è obbligatorio osservare un minuto di silenzio, soprattutto nei servizi pubblici.

“L'ossessione generale della classe politica a Parigi è il rimpasto e vediamo anche il Primo Ministro che sembra pensare di fare un rimpasto in un giorno di lutto nazionale”, ha denunciato Estelle Youssouffa questo lunedì al microfono di Inter. “Lo trovo così sprezzante, così grave, così mediocre”, aggiunge il deputato, che decide: “di Mayotte non ci interessa, è grave”.

Una “operazione di comunicazione” quella di Retailleau

Dal passaggio mortale del ciclone Chido, che ha lasciato, secondo un bilancio ancora provvisorio, almeno 35 morti e quasi 2.500 feriti, la deputata Liot di Mayotte Estelle Youssouffa non ha mai smesso di denunciare la situazione del marinaio ultra devastato.

“Il signor Retailleau ha realizzato la sua operazione di comunicazione a Mayotte, ha lasciato dietro di sé i parlamentari, ha portato i giornalisti e se n'è andato”, ha denunciato lunedì anche l'eletto centrista su France Inter, accusando il ministro degli Interni che si è dimesso di “proclamare un'informazione che non è falso”.

“Non c’è acqua a Mayotte”, insiste Estelle Youssouffa, denunciando “i membri del governo che fanno commenti pubblicitari, come se nulla fosse successo”, “su quest’isola che è in grande difficoltà umanitaria, che è un deserto sanitario”. Il giorno dopo il passaggio del ciclone Chido, il deputato ha invitato l’esecutivo a dichiarare lo stato di emergenza per “proteggere le persone e le proprietà”.

Preoccupazione per la ricostruzione delle baraccopoli

Per l'eletto Liot l'urgenza oggi è anche quella di non “lasciare che vengano ricostruite le baraccopoli”, che sono “cimiteri a cielo aperto” e un pericolo per la popolazione sopravvissuta.

“Siamo di fronte a fosse comuni a cielo aperto. Non ci sono soccorritori. Nessuno è venuto a recuperare i corpi sepolti”, aveva già chiesto giovedì scorso la deputata Estelle Youssouffa durante la visita presidenziale.

Un tema su cui aveva già inchiodato Jean-Luc Mélenchon, che denunciava un “potere sprezzante e incapace, occupato per il suo ombelico, (che) non pianificava né organizzava nulla”. Estelle Youssouffa ha poi ribattuto: “Come se un ciclone non bastasse, Mayotte deve anche subire l'ipocrisia di Jean-Luc Mélenchon e della LFI che si sono opposti alla distruzione delle baraccopoli che oggi sono cimiteri”.

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Come ha fatto un ciclone a causare così tanti danni a Mayotte?

Durante la sua visita a Mayotte, dove resta in vigore il coprifuoco notturno, Emmanuel Macron ha promesso una legge speciale per “ricostruire Mayotte” e “porre fine” alle baraccopoli, cosa che potrebbe richiedere due anni secondo il nuovo primo ministro François Bayrou .

Lucia Vallese Giornalista BFMTV

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