Orientalismo persistente
Il problema è che il fenomeno ha perso la profondità che aveva un tempo. “In passato gli orientalisti erano studiosi, filologi appassionati che arrivavano al punto di dedicare tutta la vita allo studio della cultura araba, a volte anche solo di un suo aspetto. E così, nonostante tutti i pregiudizi che poteva contenere, il loro lavoro aveva un rigore intellettuale che non si può onestamente negare”, spiega Adnane. E aggiunge: “Oggi qualunque laureato in studi orientali, a volte senza nemmeno padroneggiare la lingua araba, corre a presentarsi come esperto di televisori e ai ministeri degli Esteri, amplificando visioni riduttive ed errate. Siamo quindi passati dall’era degli scienziati all’era degli esperti.
In orientalismoè difficile separare scienza e ideologia. Per illustrare questa alleanza, Yassin Adnane evoca l’esempio di Bernard Lewisintellettuale e specialista riconosciuto nel mondo arabo, ma che usò le sue conoscenze al servizio di cause politiche, in particolare del sionismo. “Bisogna sapere che gli scritti di questo intellettuale hanno influenzato particolarmente l’opinione pubblica e la classe dirigente, giustificando le politiche imperialiste che continuano ancora oggi”, sottolinea Yassin Adnane. Questa strumentalizzazione dell’intelletto a vantaggio di visioni ideologiche mostra chiaramente fino a che punto l’orientalismo possa essere uno strumento di manipolazione.
Tra le altre sfortunate conseguenze dell’orientalismo c’è l’interiorizzazione di questi stereotipi da parte degli stessi “orientali”. Questo processo infelice “spinge il soggetto a vedere se stesso attraverso lo sguardo che l'altro rivolge su di lui, portando a a forma di autoironia. Questa distorsione dell’immagine di sé è onnipresente, non solo in noi ambiti scientifici e artisticima anche in ambito politico”, ci dice lo scrittore, spiegando questa tendenza delle élite che a volte si sentono obbligate a svolgere il ruolo di “bravi studenti», di fronte ad un Occidente che considerano superiore.
Il nostro intellettuale locale
Se è cruciale, oggi, studiare l’orientalismo per decostruire l’ stereotipi ereditati del passato, è urgente fermare l’impatto di tali cliché sull’economia percezioni complessive e creare una narrazione proveniente da intellettuali arabi. Ciò consentirebbe anche di produrre a critica razionale dell'Occidente e il proprio paradossi culturali e ideologici. “La causa palestinese ha evidenziato un fallimento di questi valori dell’illuminismo, sostenuti dai grandi filosofi europei”, cita come esempio lo scrittore.
Per , il compito è altrettanto complesso. Spetta a lui lavorare sull'orientalismo con profondità e discernimento, per riscrivere la storia del Marocco “a partire dalla sua specificità, tenendo conto delle sue esigenze e delle sue sfide”, spiega Adnane. Ciò significa che non deve solo decostruire il immagini trasmesse attraverso l'orientalismo, ma anche per sviluppare una narrazione autentica, radicata nel realtà sociali, politiche e culturali del Paese, lontano dalle semplificazioni imposte dall’esterno. È così che il Marocco può davvero rivendicare la sua storia e il suo posto nel mondo, lontano dalle ombre gettate dall’orientalismo.
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