Jasmine le assicura, le uniche osservazioni sul figlio riguardano rilievi sul suo comportamento dissipato: chiacchiera in classe, non ascolta, taglia fuori, non lascia parlare… Per la madre, la confessione del figlio è stata ottenuta con la forza. . “Il direttore lo ha convocato il 14 novembre intorno alle 10,10 dopo che eravamo andati via e gli ha fatto sottoporre un interrogatorio mirato, è stata quasi una tortura. Mi racconta che lei lo ha costretto a disegnare quello che gli diceva e che lo ha fatto solo per avere pace e ritrovare i suoi amici. Non capisce nemmeno cosa ha disegnato. Ho mostrato i disegni alla psicologa che lo segue da un anno e lei dice che è proprio l’esplorazione del corpo.”continua con rabbia. Da parte della ragazza non è stata presentata alcuna denuncia alla polizia. I genitori del ragazzo hanno incaricato un avvocato di presentare ricorso contro l’esclusione.
Lista nera degli studenti: “Escludere in questo modo è del tutto abusivo!”
La scuola non ha voluto commentare la questione “per rispetto di tutte le parti coinvolte”. “Il nostro PO ha agito secondo le procedure stabilite dalla Comunità francese, ai sensi degli articoli 1.7.9-4 e seguenti del Codice dell’Istruzione. La nostra scuola, in collaborazione con i servizi competenti, lavora attivamente affinché lo studente possa integrarsi in una nuova scuola. Il benessere degli studenti che ci sono affidati è al centro delle nostre preoccupazioni e ci impegniamo a creare un ambiente in cui ogni bambino possa prosperare“, reagisce il potere organizzatore.
Si ricorda che un istituto può escludere uno studente solo se gli atti di cui si è reso colpevole ledono l’integrità fisica, psicologica o morale di un membro del personale o di uno studente. Questi fatti devono compromettere l’organizzazione della scuola, o procurarle gravi danni materiali o morali.
Dalla scuola dell’infanzia o subito dopo l’inizio dell’anno scolastico, esplodono le esclusioni dalla scuola: «Spesso è per reati minori»
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