Mentre il Marocco si avvia verso la modernizzazione del proprio sistema fiscale, è imperativo accelerare l’attuazione delle restanti misure. Ciò non solo garantirà riforme efficaci, ma consoliderà anche le basi dell’economia marocchina in un contesto di sfide crescenti. Il successo di questa riforma dipenderà dalla capacità delle autorità di destreggiarsi abilmente tra innovazione e responsabilità, gettando così le basi per un’economia prospera e inclusiva, ha sottolineato la Corte dei conti nella sua relazione annuale per il periodo 2023-2024 pubblicata venerdì 13 dicembre , 2024.
Secondo la Corte dei conti, il proseguimento dell’attuazione delle disposizioni della legge quadro n. 69.19 del 26 luglio 2021 segna una svolta decisiva nella trasformazione del panorama fiscale in Marocco. Questo testo fondamentale definisce linee guida chiare, obiettivi ambiziosi e un approccio progressivo per applicare le misure prioritarie della riforma fiscale, fissando un termine di cinque anni a partire dall’agosto 2021. L’obiettivo principale di questa riforma è quello di stabilire un sistema fiscale efficiente, giusto ed equilibrato. , consentendo di mobilitare l’intero potenziale fiscale per finanziare le politiche pubbliche.
In questo contesto, le leggi finanziarie (LF) del 2023 e del 2024 hanno introdotto misure significative, focalizzate principalmente sull’imposta sulle società (IS) e sull’imposta sul valore aggiunto (IVA). Per quanto riguarda la IS, una delle misure di punta è consistita nella revisione delle tariffe, con l’obiettivo di raggiungere gradualmente tassi obiettivo del 20% per le aziende il cui utile netto è inferiore a 100 MDH, del 35% per quelle il cui utile netto è superiore a questa soglia, e il 40% per gli istituti di credito e le compagnie assicurative. Inoltre, il contributo minimo è stato ridotto dallo 0,5% allo 0,25% del fatturato.
Per quanto riguarda l’IVA, la FL 2024 ha apportato notevoli modifiche riducendo il numero di aliquote a sole due (10% e 20%) entro il 2026, generalizzando al contempo l’esenzione IVA su prodotti essenziali come medicinali, materiale scolastico, materiali utilizzati nella loro fabbricazione e acqua destinata agli usi domestici nonché servizi igienico-sanitari.
Inoltre, sono stati introdotti il regime di inversione contabile dell’IVA e un nuovo sistema di ritenuta d’acconto per tale imposta. Le riforme proposte nella Legge Finanziaria 2025 (PLF) si concentrano principalmente sull’imposta sul reddito (IR). Dal 1° gennaio 2025, la scala IR progressiva subirà un significativo riassetto, con un aumento della prima tranche del reddito netto esente, che passerà da 30.000 DH a 40.000 DH. Contestualmente verranno ampliati gli altri scaglioni e ridotta l’aliquota marginale dal 38% al 37%.
Questo disegno di legge prevede anche un aumento dell’importo annuo della riduzione dell’imposta sul reddito per le spese familiari, da 360 DH a 500 DH per persona a carico, con un aumento del massimale di tale riduzione da 2.160 DH a 3 000 DH. Inoltre, la soglia per l’applicazione della ritenuta alla fonte sui redditi da proprietà sarà aumentata da 30.000 DH a 40.000 DH. Sarà inoltre possibile optare per la tassazione dei redditi patrimoniali lordi delle persone fisiche, pari o superiori a 120.000 DH, con un’aliquota definitiva del 20%, con esenzione dalla dichiarazione annuale dei redditi complessivi per tali importi.
Nell’ambito della lotta contro l’evasione fiscale, il PLF propone che tutti gli altri redditi e plusvalenze, non compresi nelle cinque categorie previste dall’articolo 22 del codice tributario generale, siano soggetti all’imposta sul reddito. Per migliorare la leggibilità dei testi fiscali e garantire l’equità fiscale, il PLF 2025 mira anche a chiarire il principio della tassazione dei profitti fondiari risultanti da espropri di fatto o da qualsiasi trasferimento di proprietà mediante una decisione giudiziaria definitiva.
Inoltre, si propone di imporre ai notai l’obbligo di trasmettere all’amministrazione fiscale, in formato elettronico, i documenti muniti di firma digitale. Saranno previste sanzioni nei confronti dei professionisti incaricati delle formalità di registrazione in caso di mancato rispetto degli obblighi di informazione, di errata trasmissione o di mancato invio dei documenti registrati in formato elettronico.
Tuttavia, nonostante questi apprezzabili progressi, restano da attuare alcune misure prioritarie per garantire la piena efficacia della riforma. In particolare, è prevista la revisione delle basi relative all’imposizione territoriale, a seguito delle modifiche apportate dalla Legge n. 07.20 che modifica e integra la Legge 47.06 sulla tassazione degli enti locali. Inoltre, sebbene alcune imposte parafiscali siano state integrate nel codice fiscale generale, come proposto dal PLF 2025 per l’imposta speciale sul cemento, altre misure per razionalizzare e semplificare le norme parafiscali devono ancora essere attuate.
Pertanto, la Corte dei conti, pur constatando il proseguimento dell’attuazione della legge quadro, ribadisce le raccomandazioni della relazione annuale 2022-2023, che chiedono l’attivazione dell’attuazione della riforma fiscale degli enti locali e della parafiscalità in conformità con gli obiettivi fissati dalla legge quadro, e sulla valutazione periodica dell’impatto socioeconomico delle agevolazioni fiscali concesse al fine di orientare le decisioni relative al loro mantenimento, alla loro revisione o la loro cancellazione, a seconda dei casi. La Corte sottolinea inoltre l’importanza di una valutazione periodica dell’impatto socioeconomico delle agevolazioni fiscali, effettuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di orientare le decisioni relative al loro mantenimento, revisione o eliminazione.
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