Secondo Lorenzo Mariani, condirettore generale del colosso aeronautico italiano, Airbus, Thales e Leonardo devono unire le forze in Europa.
Di fronte agli Stati Uniti e alla Cina, l’Europa non potrà evitare di consolidare il proprio settore satellitare. « È una necessità essenziale », a giudicare questo fine settimana, Lorenzo Mariani, vice condirettore del colosso italiano dell’aeronautica, della difesa e dello spazio Leonardo. Dichiarazioni che arrivano mentre Airbus e Thales stanno discutendo come descritto« esplorativo » Di più « attivi » in vista di un futuro riavvicinamento. La loro attività satellitare è infatti in perdita.
I due gruppi hanno annunciato tagli di posti di lavoro nelle loro filiali spaziali: 1.300, di cui 1.000 in Francia, presso Thales Alenia Space, controllata al 67% da Thales e 33% da Leonardo, e 2.043, di cui 540 in Francia, presso Airbus Defence & Space. Bene, invece, Telespazio, la società di servizi controllata da Thales (33%) e Leonardo (67%).
Un progetto di riavvicinamento
Per Lorenzo Mariani il modello da adottare per il futuro consolidamento sarebbe MBDA, leader europeo nel settore missilistico, perché lo è « bilanciare l’efficienza collettiva e il rispetto delle specificità nazionali ». Questo modello « ha funzionato perché ha dato un posto equo a tutte le nazioni partecipanti, in particolare Francia, Italia e Germania », insiste il leader italiano, che è membro del consiglio di amministrazione di MBDA. Creato nel 2001, il missile riunisce le forze di Airbus, della britannica BAE Systems e di Leonardo.
Ed è presente in Francia, Regno Unito, Italia, Germania e Spagna, i principali player spaziali in Europa. Leonardo parla di un progetto di fusione nel 2025. Una volta raggiunto l’accordo tra i tre industriali ci sarà ancora un ostacolo da superare: le norme antitrust europee che, allo stato attuale, condannerebbero il progetto. Da qui i ricorrenti appelli del mondo politico e dell’industria a cambiarli.
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