ll bitcoin, nel momento in cui scriviamo, o meglio nel momento in cui ne consultiamo il prezzo, sta mostrando un leggero calo. È sceso sotto la soglia simbolica dei 100.000 dollari (94.500 euro), superata il 5 dicembre, poco prima delle 3 di notte, ora universale. Ma forse avrà nuovamente superato il limite quando verrà letto questo articolo, poiché la criptovaluta è così volatile e speculativa.
Il 17 giugno 2011, quando Laurent Checola lo descrisse per la prima volta in Il mondo, Bitcoin ha appena superato i 20 dollari. La moneta lanciata nel 2009 da un certo Satoshi Nakamoto, di cui non si conosce ancora la vera identità, è ancora solo un giocattolo per smanettoni. Il misterioso inventore definisce la sua creazione come “un modello di pagamento elettronico peer-to-peer, che consente di inviare denaro direttamente da una persona a un’altra, senza passare attraverso un istituto finanziario”.
Laurent Checola ricorda che molteplici tentativi di criptovaluta avevano preceduto il bitcoin. E fallì. Uno specialista contattato da Il mondo mette in discussione anche la sostenibilità di una tale scoperta, tanto virtuale quanto libertaria, liberandosi dalle istituzioni finanziarie e dalle garanzie statali. Questione ancora in sospeso, quasi quattordici anni dopo, nonostante il dichiarato sostegno di Donald Trump, eletto presidente degli Stati Uniti, e di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo.
“Niente di particolarmente impressionante”
L’1È dicembre 2012, mentre il prezzo crollava“un massimo di 30 dollari” Per soli dieci dollari circa, David Larousserie e il dipartimento di infografica del quotidiano serale stanno lavorando per spiegare ai blockchain non iniziati come funziona un token bitcoin.
L’articolo si intitola didatticamente: “Paga e vendi senza banche”. “Tecnologia peer-to-peer”, “crittografia a doppia chiave”, “hashing dei file”, “impronta digitale” : non è facile e dannatamente coraggioso spiegare tutto ciò ai filistei… Lo sforzo è tanto più lodevole e persino sacrificale in quanto il futuro del bitcoin è ancora in dubbio. La rete è limitata a 15.000 computer. “Circa un migliaio di siti web accettano bitcoin come donazioni o come pagamenti. (…) Niente di particolarmente impressionante, rispetto agli scambi globali di denaro reale o di prodotti finanziari”, poi riconosce David Larousserie.
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