L'acquisizione della nazionalità italiana da parte del presidente argentino dovrebbe essere ufficializzata questo sabato, durante il festival di Atreju, organizzato dal partito del primo ministro Fratelli d'Italia.
“Sono italiano al 75%”ha dichiarato il presidente argentino Javier Milei durante una visita in Italia lo scorso febbraio. Al termine della sua nuova visita nel Paese con il premier Georgia Meloni, alla quale è vicino, questo fine settimana, potrebbe diventarlo ufficialmente.
Secondo la stampa italiana, il governo italiano ha deciso di concedere la cittadinanza italiana al “Trump della Pampa”, nonché a sua sorella minore Karina, segretaria generale della presidenza del governo argentino. Entrambi affermano di essere discendenti di nonni emigrati dalla Calabria, nel sud-ovest dell'Italia, in Argentina.
“Questa concessione conferma l’incoerenza della normativa attuale”
Un trattamento privilegiato ultrarapido che suscita scalpore nella sinistra politica italiana e sui social network. “Si tratta di una discriminazione intollerabile nei confronti di tanti ragazzi e ragazze nati e cresciuti in Italia che non avranno mai la cittadinanza”ha protestato il deputato italiano Riccardo Magi, segretario nazionale dei radicali, secondo il commento riportato dal quotidiano Il Fatto Quotidiano. “Perché questa procedura accelerata per Milei, quando gli altri che chiedono la cittadinanza devono aspettare anni?”ha criticato anche il deputato italiano e portavoce di Europa-Verde, Angelo Bonelli, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa italiana Ansa.
In Italia la cittadinanza per discendenza si basa sulla legislazione dell' Diritto di sangue (“diritto di sangue”). Anche i lontani discendenti di un cittadino italiano possono ottenere il passaporto, mentre le condizioni per gli stranieri nati in Italia o ivi immigrati senza avere parenti sono molto più severe. Gli stranieri attualmente devono vivere in Italia per dieci anni prima di poter richiedere la naturalizzazione, e i bambini nati in Italia da genitori stranieri non possono richiedere la cittadinanza fino al compimento dei 18 anni.
Una situazione regolarmente contestata dalle associazioni. E la notizia di questa fulminea naturalizzazione diffusa sui giornali non ha mancato di rilanciare il dibattito: “Questa concessione conferma che l’attuale legge n. 91 del 1992, basata sulla legge sul sangue, è obsoleta e incoerente”ha reagito in particolare la rete Dalla Parte Giusta della Storia, che promuove una riforma della legge sulla cittadinanza basata sul diritto di sangue. “Forse dovrebbero prendere una motosega, vera o finta, e andare a chiedere che venga cambiata la legge sulla nazionalità”dal canto suo ha scherzato Riccardo Magi sui social.
L'ufficialità è attesa questa sera, in occasione del festival di Atreju, organizzato dal partito del presidente del Consiglio, Fratelli d'Italia.
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