Nelle banche svizzere si trovano ancora 99 milioni di franchi svizzeri provenienti dalla Siria. Questa somma è stata congelata dopo l’inizio del conflitto, ha riferito mercoledì a Keystone-ATS la Segreteria di Stato dell’economia (Seco).
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11 dicembre 2024 – 11:01
(Keystone-ATS) Questo importo è stato congelato in seguito alla ripresa da parte di Berna delle sanzioni dell’UE decise nel 2011 all’inizio del conflitto in Siria. Finché saranno in vigore le sanzioni dell’UE contro la Siria, queste potranno essere mantenute anche in Svizzera, indica il Seco e conferma l’informazione pubblicata sulla Neue Zürcher Zeitung. Secondo lui la situazione viene monitorata da vicino, anche all’interno dell’UE.
In Svizzera non è in corso alcuna caccia ai milioni del regime di Bashar al-Assad, scrive il giornale, perché i rapporti finanziari tra Berna e Damasco sono praticamente congelati dal 2011 e le banche svizzere si erano in gran parte ritirate dall’attività già negli anni 2000 Siria.
Sanzioni contro i ministri di Assad
Da martedì sera sulla lista delle sanzioni svizzere figurano anche tre ministri del governo di Bashar al-Assad. Accusati di essere “corresponsabili della violenta repressione del regime siriano contro la popolazione civile”, è loro vietato l’ingresso nel territorio.
Lo scorso marzo, la Procura federale (MPC) ha incriminato Rifaat al-Assad, zio del deposto presidente siriano Bashar al-Assad, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Sarebbe stato responsabile del massacro avvenuto nella città siriana di Hama nel febbraio 1982, durante il quale persero la vita tra le 10.000 e le 40.000 persone.
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