“Ciao, apri la borsa, per favore!” In due supermercati Aldi a Bienne (BE), i cassieri ora effettuano controlli visivi sulle borse e sugli zaini dei clienti dopo gli acquisti. Il discount sta attualmente testando questa misura che mira a prevenire i taccheggi, riferisce il sito d’informazione regionale Ajour.
«Questi controlli non fanno parte del nostro programma di formazione regolare, ma costituiscono un test limitato nel tempo», spiega Aldi Suisse. Se un cliente rifiuta l’ispezione, questo verrà rispettato. Chiamiamo la polizia solo in casi di forte sospetto”. Quest’ultimo è stato informato dell’esistenza di tale test. Tuttavia, il marchio non dice quanto durerà.
“I clienti hanno il diritto di rifiutare la ricerca”, afferma Livia Kunz, direttrice giuridica della Fondazione per la tutela dei consumatori. Possono anche presentare reclamo alla direzione del negozio se il controllo sembra inadeguato, aggiunge. L’avvocato precisa inoltre che se si rifiutano di aprire le valigie, i consumatori possono comunque essere trattenuti fino all’arrivo della polizia, purché vi sia il sospetto di merce rubata, del valore di almeno 300 franchi, riferisce Ajour.
Per il momento, e «per ragioni tattiche», Aldi Svizzera non commenta il numero di taccheggi già registrati. Il discount non spiega nemmeno i motivi che hanno portato alla scelta di Bienne come luogo del test e non dice se in seguito verranno interessate altre filiali nel paese.
Altre misure per limitare i furti
In tutta la Svizzera, il numero di taccheggiatori nei supermercati è aumentato del 20% nel 2022. Nello stesso anno, Lidl ha introdotto etichette antifurto elettroniche per proteggere carne, pesce e altri alimenti. Dal 2021 in molti negozi Migros e anche presso Ikea il cancello di uscita non si apre se il cliente non ha scansionato lo scontrino. Anche Aldi e Lidl hanno eretto barriere di questo tipo. Anche il colosso arancione utilizza la videosorveglianza, come il suo concorrente Coop. Entrambi mobilitano anche gli investigatori interni.
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