Nel suo album “È domani che muoio” uscito il 18 ottobre, Meimuna affronta con dolcezza e poesia i temi dell’ombra e della luce, delle cicatrici e del dopo. Sarà in concerto il 10 dicembre a Losanna e il 19 dicembre a Meyrin (GE).
La copertina dell’album di Cyrielle Formaz, alias Meimuna, annuncia subito il tema: vediamo la cantante uscire da una bara mentre saluta lo spettatore. Sullo sfondo un vulcano in eruzione e degli animali in movimento. Come una celebrazione del caos e della vita dopo la morte.
Graphic designer, pittrice e designer parallelamente alla sua carriera musicale, Meimuna ha creato lei stessa questa illustrazione. Crede nella vita dopo la morte. “È quello che cerco di dire con questo album, che ha un titolo forse un po’ triste: ‘È domani che muoio’. Ma è un disco che parla soprattutto di rinnovamento, di ciclo, di metamorfosi, di ritorno”. alla vita e alla rinascita”, spiega la cantante vallesana nello spettacolo Drouille d’époque del 5 dicembre.
Penso che ci sia qualcosa dopo la morte. Non sono religioso, non credo in una religione, ma cerco di lasciare spazio alle cose invisibili, alle energie e alle cose che non vediamo ma che hanno un senso.
La gentilezza come valore cardinale
Nelle dieci ballate dell’album, eseguite in francese e inglese, Meimuna canta con poesia, su uno sfondo di musica morbida e calma. È incoraggiante ed empatica, ad esempio attraverso la canzone “Ève V (beat records)”, dedicata alla cantante, ballerina e attrice francese Lolo Ferrari. Lo stesso con “Lullaby For A Satellite”, indirizzata inizialmente al suo gatto, in cui rassicura: “andrà tutto bene, nonostante le ferite della vita”.
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La parola d’ordine qui è gentilezza: “È davvero qualcosa di cui oggi abbiamo assolutamente bisogno. Abbiamo l’impressione che ci sia spazio solo per discorsi duri e schiaccianti. C È questo che occupa più spazio. Ma più che mai bisogna essere gentili , per essere gentile, sfumato e lasciare spazio al silenzio e alla calma “prova a fare con la mia musica”.
L’immagine del vulcano
Meimuna evoca anche l’immagine del vulcano che appare sulla copertina di “It’s tomorrow that I die”. “Adoro questa immagine del vulcano […] Tutto ciò che devasta la terra lascia poi il posto a un terreno estremamente fertile che favorisce la rinascita e la ricrescita di tante cose belle”, spiega il cantante.
Secondo lei, il nostro mondo è attualmente in piena eruzione: “Siamo testimoni di una distruzione massiccia. Trovo difficile mantenere la speranza e proteggerci. Ho l’impressione che stiamo toccando l’abisso, che siamo sull’orlo del baratro precipizio. È difficile dare un senso alle cose e non sprofondare, rimanere mentalmente sani. È anche difficile avere una pratica artistica e poetica di fronte a tutto questo odio e distruzione.”
La musica diventa allora una forma di resistenza per il cantante. “Ci provo per dirmi che l’arte salverà il mondo. Dostoevskij lo ha detto, vero? L’amore salverà il mondo. Ci credo molto. Questo discorso sembra un po’ sciocco, ma è importante”, conclude Meimuna.
Commenti raccolti da Mélanie Croubalian
Adattamento web: Myriam Semaani
Meimuna, “Domani muoio” (Radicalis). Pubblicato il 18 ottobre 2024.
In concerto al Jumeaux Jazz Club, Losanna, il 10 dicembre e al Théâtre Forum-Meyrin (GE), il 19 dicembre 2024.
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