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La Cina sta indagando sul colosso statunitense dei chip Nvidia per aver violato la legge anti-monopolio, afferma CCTV

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La Cina sta indagando sul colosso statunitense dei chip Nvidia per aver violato la legge anti-monopolio, afferma CCTV

Lunedì la Cina ha avviato un’indagine sul colosso statunitense dei chip Nvidia per presunte violazioni delle leggi antimonopolio, ha riferito la televisione di stato CCTV.

La procedura contro il campione dei semiconduttori è stata avviata dai servizi pubblici di regolamentazione del mercato e riguarda anche la violazione di un impegno assunto nel 2020, durante l’acquisizione di Mellanox Technologies Ltd, secondo CCTV.

Questo annuncio ha abbassato il titolo del gruppo californiano, considerato il portabandiera della rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa (AI). Nvidia è, infatti, di gran lunga il più grande produttore dei cosiddetti chip GPU (Graphics Processing Unit), chiamate anche schede grafiche, considerati essenziali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa.

Questa indagine si inserisce in un contesto sempre più teso tra le due maggiori economie mondiali, con l’avvicinarsi del ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump a gennaio, che ha già minacciato Pechino di aumentare sostanzialmente i dazi doganali sulle importazioni dalla Cina, suscitando timori ritorno di una guerra commerciale aperta.

Martedì scorso Pechino ha annunciato restrizioni sulle esportazioni di metalli rari, tra cui gallio, germanio e antimonio, materiali essenziali per la progettazione di pannelli solari e chip elettronici utilizzati in molte tecnologie civili e militari.

I due paesi competono per il dominio tecnologico globale, una situazione di stallo particolarmente virulenta durante il primo mandato di Donald Trump. Ha poi lanciato una guerra commerciale con la Cina.

Sulla stessa linea dovrebbe andare il secondo mandato di Donald Trump, che inizierà il 20 gennaio, il quale ha già minacciato di aumentare i dazi doganali, per incoraggiare le aziende a rimpatriare tutta o parte della loro produzione negli Stati Uniti.

Da parte sua, all’inizio di dicembre l’amministrazione Biden ha ulteriormente limitato l’esportazione verso la Cina di semiconduttori e attrezzature per la loro produzione, citando rischi per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e attirandosi l’ira di Pechino.

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