Corea del Sud –
Partito al potere accusato di “secondo colpo di stato”
Lunedì il partito al governo della Corea del Sud è stato accusato dall’opposizione di aver organizzato un “secondo colpo di stato”.
Afp
Pubblicato oggi alle 5:10 Aggiornato 40 minuti fa
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol durante un breve discorso televisivo alla nazione il 7 dicembre 2024.
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Lunedì l’opposizione in Corea del Sud ha accusato il partito al governo di aver organizzato un “secondo colpo di stato” aggrappandosi al potere e rifiutandosi di destituire il presidente Yoon Suk Yeol, spinto verso l’uscita dopo la sua breve legge marziale sei giorni fa.
“Non importa come cercano di giustificarlo […] è un secondo atto di ribellione e un secondo colpo di stato, illegale e incostituzionale”, ha tuonato Park Chan-dae, leader del Partito Democratico in Parlamento.
Sabato sera il People Power Party (PPP) di Yoon Suk Yeol ha respinto una mozione di impeachment contro il presidente boicottando il suo voto in Parlamento. La votazione è stata invalidata per mancanza del quorum.
Una “chiara violazione” della Costituzione
Il presidente è stato preso di mira da questa mozione per aver inaspettatamente proclamato la legge marziale nella notte tra martedì e mercoledì, misura che è stato costretto ad abrogare appena sei ore dopo sotto la pressione del Parlamento e della piazza.
Dopo il fallimento della votazione, il PPP ha spiegato di aver “ottenuto” da Yoon Suk Yeol la sua “promessa” di ritirarsi e di lasciare il governo al suo partito oltre che al Primo Ministro.
Domenica, il suo leader Han Dong-hoon ha affermato che Yoon Suk Yeol non “interferirà negli affari di stato, né in quelli esteri”, anche prima delle sue effettive dimissioni. Il Partito Democratico, principale forza di opposizione, ha denunciato una “evidente violazione” della Costituzione.
“Una ribellione pericolosa e illegale”
“Han Dong-hoon e il primo ministro Han Duck-soo, che non hanno autorità costituzionale, stanno cercando di prendere il potere, continuando una ribellione pericolosa e illegale”, ha criticato il deputato del Partito Democratico Jeon Hyun-hee.
Han Dong-hoon “si è allineato al reato di ribellione e non è più qualificato per essere il leader del partito al potere”, ha continuato, definendo il premier un “cospiratore” che “deve dimettersi”.
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