Una dura equazione economica
Anche i bilanci principali non sono quindi ancora stati determinati. Sappiamo che il bilancio va di pari passo con queste riforme contenute nella nota socioeconomica Il Libero rivelati la settimana scorsa (pensioni, fiscalità e mercato del lavoro) ma, ancora una volta, nessun dettaglio. Ancor meno sul contributo “dalle spalle più larghe” (tassazione delle plusvalenze, aumento dell’imposta sui conti titoli e nuova architettura fiscale). Ovviamente, la chiave di distribuzione sarebbe abbastanza consensuale (due terzi dello sforzo per ridurre il deficit attraverso tagli alla spesa, un terzo attraverso misure), ma ogni punto chiave di queste riforme può cambiare tutto. Esempio: raddoppiare l’imposta sui conti titoli frutterebbe centinaia di milioni in più. L’abolizione del contributo speciale di previdenza sociale ammonta a 1,2 miliardi. Anche il finanziamento dell’eliminazione dell’aliquota fiscale marginale massima del 50% costa miliardi di euro.
Insomma, l’ottimismo resta, ma è lontano dall’euforia. Nessuno al tavolo prevede un fallimento totale dei negoziati, viste le enormi sfide di bilancio per il Belgio. Il deficit (più del 5% del Pil l’anno prossimo) dovrà essere ridotto di circa 27,5 miliardi di euro. E potrebbe essere un po’ di più, visto il peggioramento della situazione economica in Europa da cui il Belgio non sfuggirà, dove anche l’inflazione rimane un po’ più alta che altrove. Il risparmio sulla spesa primaria, criterio chiave per la Commissione europea, potrebbe quindi aggirarsi intorno ai 20-21 miliardi di euro nel periodo 2025-2029. Si tratta di più dei 16 miliardi di cui si parlava ancora qualche settimana fa, anche se l’aumento della cifra è dovuto anche alla volontà dei negoziatori di finanziare nuove politiche.
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Atmosfera “costruttiva”, ritornello familiare…
O. Il bilancio resta il nocciolo della questione. Ciò che preoccupa, in questo contesto, è anche che non sia ancora avvenuta alcuna consultazione con le Regioni. Sappiamo però che le misure contenute nella famosa supernota di Bart De Wever possono avere un grande impatto sulle finanze regionali. Questo non è stato ancora concordato. Tuttavia, ci viene detto, l’atmosfera resta costruttiva. Non c’è motivo di farsi prendere dal panico, soprattutto perché la strategia di Bart De Wever era quella di raggiungere accordi su questioni accessorie prima di attaccare quelle socio-economiche. Ma raramente le discussioni sono state così difficili. E il grosso del lavoro deve ancora venire… Non sono sicuro, questo 10 dicembre, data in cui l’allenatore incontrerà il Re, che qualcosa di diverso dal rinnovo della sua missione per una settimana (?) sarà possibile.