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un nuovo quadro giuridico per una rappresentanza sindacale ampliata

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Circa 334 proposte prima di dare il via libera all’adozione della nuova legge sullo sciopero. Il ministro dell’Inclusione economica, Younes Sekkouri, ha chiarito martedì i contorni giuridici legati agli scioperi nel quadro del progetto di legge organica sullo sciopero, ponendo fine alle discussioni sulla questione dell’entità responsabile della convocazione dello sciopero. L’estensione di questa definizione comprende ora i sindacati che non sono tra i più rappresentativi a livello nazionale, una decisione che ha suscitato dibattito all’interno dei gruppi parlamentari.

Il cuore della discussione si è incentrato sull’individuazione del soggetto promotore dello sciopero, tema di grande attualità poiché il disegno di legge prevede che a tale soggetto spetti la proclamazione dello sciopero, le trattative, nonché la gestione dell’intero processo, compresa la decisione di sospendere lo sciopero. o annullare lo sciopero.

Consapevole di questi problemi, Sekkouri ha proposto una definizione più ampia, che comprenda i sindacati più rappresentativi a livello nazionale, così come altri sindacati in regola che partecipano alle elezioni dei rappresentanti dei lavoratori nei settori pubblico e privato. Questa revisione mira a tenere conto di una maggiore diversità di voci sindacali.

In un importante chiarimento, il ministro ha indicato che essere qualificato come “ sindacato più rappresentativo“, deve essere legalmente in regola ed aver ottenuto rappresentanza in entrambi i settori (pubblico e privato), ma senza rivendicare lo status di ” sindacato più rappresentativo“, come definito dalla normativa vigente.

© Mounir Mehimedate

I dibattiti non sono stati privi di tensioni, soprattutto tra i deputati dell’opposizione, che hanno sottolineato la mancanza di equilibrio tra il settore pubblico e quello privato nelle elezioni sindacali. Hanno chiesto la promulgazione di una legge che disciplini più esplicitamente i sindacati, con l’obiettivo di garantire un’equa rappresentanza in entrambi i settori.

In termini di definizione di lavoratore, il testo fornisce importanti spunti. Per lavoratore si intende oggi qualsiasi persona che svolge una mansione dietro retribuzione, sia nel settore privato che in quello pubblico, sotto la direzione di un datore di lavoro. Per quanto riguarda il “ professionisti“, la legge amplia il campo di applicazione ai lavoratori autonomi e ai lavoratori autonomi che esercitano una determinata attività.

© Mounir Mehimedate

Un altro importante passo avanti nel testo è la definizione di “ servizi vitali“, che comprende servizi sia pubblici che privati ​​la cui interruzione potrebbe mettere a rischio la vita, la salute e l’incolumità delle persone. Il governo ha inoltre adottato misure specifiche riguardanti l’ostruzione della libertà di lavoro durante gli scioperi, in particolare atti che impediscono l’accesso ai luoghi di lavoro o la continuità delle attività imprenditoriali.

Pertanto, il disegno di legge propone una definizione più dettagliata di “ richieste » dei lavoratori, che comprendono le richieste volte al miglioramento delle condizioni di lavoro, dei benefici economici o sociali dei lavoratori, nonché dell’esercizio delle professioni. Un asse chiave per allentare le tensioni tra lavoratori e datori di lavoro.

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