I negoziati per la formazione del governo di Bruxelles si sono scontrati con il rifiuto del PS, che ha respinto una nota di lavoro della formatrice Elke Van den Brandt (Groen). Il partito si oppone alle proposte istituzionali e comunitarie, sostenute in particolare dalla N-VA.
Nelle trattative per la formazione del governo di Bruxelles il PS non pone il veto alla N-VA, ma si oppone al contenuto di una nota di lavoro della formatrice Elke Van den Brandt. “Contiene un dibattito istituzionale e comunitario che rifiutiamo già da 20 anni”ha dichiarato lunedì al VRT il deputato socialista Martin Casier. Secondo lui questo tema deve essere affrontato a livello federale.
L’allenatore di lingua olandese, Elke Van den Brandt (Groen), è riuscito la scorsa settimana a formare una maggioranza riunendo Groen, N-VA, Open VLD e Vooruit. Ha presentato loro una nota contenente proposte istituzionali come la fusione delle zone di polizia, dei comuni e dei CPAS.
Secondo Martin Casier restano possibili altre configurazioni, in particolare con CD&V. Afferma che la popolazione di Bruxelles non sostiene il programma N-VA: “Nelle elezioni regionali, la N-VA è stata solo il terzo partito di lingua olandese con meno del 2% dei voti, e nelle elezioni comunali il partito ha perso i sette seggi di consigliere comunale che aveva”.
Ritiene che la nota di Elke Van den Brandt sia una “catastrofe”perché apre la porta al dibattito istituzionale, un dibattito che il PS si rifiuta di condurre a livello di Bruxelles da 20 anni. Gli Engagés, da parte loro, hanno invitato il PS a partecipare ai negoziati con sette partiti (PS, MR, Engagés, Groen, N-VA, Open VLD, Vooruit). Ma Martin Casier rifiuta questa opzione: “La nota di Elke Van den Brandt è inaccettabile per il PS”. Critica anche il documento, che secondo lui non offre alcuna soluzione ai problemi socioeconomici e di mobilità di Bruxelles.
Per quanto riguarda la difficile situazione finanziaria della regione di Bruxelles, Martin Casier attribuisce la responsabilità ai formatori David Leisterh (MR) e Elke Van den Brandt, affermando che il PS non ha voce in capitolo in questo settore.
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