Lunedì 2 dicembre il presidente francese Emmanuel Macron inizierà la sua prima visita di Stato in Arabia Saudita, una visita di 48 ore tanto attesa a Parigi. In un contesto segnato da crisi regionali, da Gaza al Libano, fino alla Siria di oggi, Macron cerca di consolidare il suo rapporto con il principe ereditario saudita, Mohammed Ben Salman, noto come “MBS”, un attore chiave nella ricerca regionale stabilità. Accompagnato da una delegazione di imprenditori, il presidente francese spera di ottenere appalti per la Francia, nonostante il ridimensionamento dei megaprogetti al centro della Vision 2030, la strategia di modernizzazione e diversificazione economica del regno.
Alla fine del 2022, Emmanuel Macron ha offerto un trampolino di lancio al giovane leader saudita invitandolo a Parigi, mentre era ancora considerato un paria all’interno della comunità internazionale dopo l’assassinio nel 2018 del giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Il sovrano 39enne, che il peggioramento della salute del padre, re Salman, ha messo di fatto al potere, è oggi corteggiato sulla scena internazionale e ne approfitta per diversificare i suoi partenariati. Indebolito da una crisi politica e di bilancio, Emmanuel Macron deve rafforzare la sua statura a livello internazionale.
Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025, le relazioni americane dovrebbero diventare ancora una volta una priorità per il principe ereditario saudita. Durante il primo mandato di Trump, “MBS” ha stabilito un rapporto speciale con lui e suo genero, Jared Kushner. “Sarà molto difficile per il presidente Macron aprire una breccia in questo rapporto esclusivo”stima Hasni Abidi, direttore del Centro di studi e ricerche sul mondo arabo e mediterraneo di Ginevra. Questo rapporto offre al leader saudita un accesso privilegiato a Washington, mentre la distensione avviata con Teheran nel 2023, e rafforzata grazie alla guerra a Gaza, apre un canale di mediazione con la Repubblica islamica.
La normalizzazione mirava a Israele
Il principe ereditario saudita potrebbe aver bisogno di ottenere sostegno esterno per influenzare la politica americana sulla questione israelo-palestinese. La normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele resta una priorità del presidente eletto, che vorrebbe completare gli Accordi di Abraham, il suo principale successo diplomatico, firmati nel 2020 tra Israele da un lato, Emirati, Bahrein, Marocco e Sudan dall'altro mano.
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