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Di fronte alla ristrutturazione è tempo di sciopero dei dipendenti Volkswagen in Germania – rts.ch

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Il conflitto sociale è ormai inevitabile per il principale produttore europeo: tutti i dipendenti Volkswagen in Germania sono chiamati a sospendere il lavoro da lunedì per opporsi alle migliaia di tagli di posti di lavoro previsti.

Si tratta del primo passo di un movimento che potrebbe assumere proporzioni senza precedenti se la direzione e i rappresentanti del personale non riuscissero a raggiungere un accordo sulle misure di riduzione dei costi per ristrutturare il gruppo in crisi.

Una prospettiva che si profila nel bel mezzo della campagna per le elezioni legislative anticipate in Germania.

“Gli scioperi di avvertimento inizieranno lunedì in tutte le fabbriche”, ha annunciato domenica Thorsten Gröger, negoziatore del sindacato IG Metall, al termine del periodo di dialogo sociale obbligatorio per 120.000 dipendenti del marchio in Germania.

Pronti per una “dura battaglia”

“Se necessario, questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto”, avverte, ritenendo il management “responsabile, al tavolo delle trattative, per la durata e l’intensità di questo confronto”.

I lavoratori della Volkswagen manifestano la loro volontà di scioperare davanti alla fabbrica di Zwickau (Germania orientale) il 1° dicembre 2024. [KEYSTONE – HENDRIK SCHMIDT]

Volkswagen ha affermato di “rispettare i diritti dei dipendenti” e di credere nel “dialogo costruttivo”, secondo il principio della cogestione, per “raggiungere una soluzione sostenibile e sostenuta collettivamente”.

L’azienda precisa di aver “previsto misure mirate per garantire gli approvvigionamenti di emergenza” durante lo spostamento.

Dieci sedi e 120.000 dipendenti

Nel Paese, la Volkswagen conta dieci stabilimenti di produzione di automobili e circa 300.000 dipendenti, di cui 120.000 del marchio VW, il più colpito dal piano di risparmio.

Il principale produttore europeo ha lanciato a settembre una caccia ai costi senza precedenti, puntando a risparmiare diversi miliardi di euro per migliorare la propria competitività.

Si sono svolte tre trattative tra direzione e sindacato e “la differenza di posizioni è ancora enorme”, secondo Thorsten Gröger.

Il divario si è addirittura ampliato con il rifiuto da parte della direzione, venerdì, di una controproposta sindacale volta a ridurre i costi senza dover chiudere le fabbriche in Germania.

La direzione del gruppo continua a considerare la chiusura di stabilimenti in Germania, tre secondo il sindacato, che sarebbe la prima nella storia del gruppo.

Le due parti si incontreranno il 9 dicembre a Wolfsburg per un quarto round di trattative.

Diverse disabilità

Fiore all’occhiello dell’industria automobilistica tedesca, la Volkswagen soffre, secondo gli esperti, del rallentamento del mercato dei veicoli nuovi, della concorrenza cinese, dei modelli di batterie non sufficientemente attraenti e del costo del lavoro più elevato rispetto ai concorrenti.

La crisi della Volkswagen riflette le difficoltà dell’industria tedesca, affrontata negli ultimi mesi con una serie di piani sociali nei settori automobilistico, chimico e siderurgico, mentre si prevede che l’attività economica del paese subirà una contrazione nel 2024, per il secondo anno consecutivo.

afp/cab

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