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A Limoges, Michel Barnier presenta il piano d'emergenza del governo per proteggere l'industria francese

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Il primo ministro Michel Barnier visita l'azienda Texelis, produttrice di assali per veicoli pesanti, a Limoges, il 29 novembre 2024. PASCAL LACHENAUD/AFP

Michelin, ArcelorMittal, Vencorex, Valeo… non passa settimana senza nuovi licenziamenti nell'industria francese. In viaggio venerdì 29 novembre al produttore di attrezzature Texelis, vicino a Limoges (Haute-Vienne), il primo ministro Michel Barnier ha cercato di rispondere alla crisi presentando il piano del governo “reindustrializzare la Francia”.

L'esecutivo si rivolge specificamente ai tre settori automobilistico, siderurgico e chimico, proponendo misure ad altri paesi dell'Unione Europea (UE) per far fronte alla concorrenza straniera, in particolare cinese.

Per aiutare il settore della chimica, Parigi vuole avere il “carattere strategico” di quindici molecole “essenziali per le catene del valore” Le imprese industriali europee per tutelarle, sul modello del piano sui metalli critici votato dall'Ue a maggio. Per l’industria siderurgica, l’Unione deve aumentare, secondo la Francia, le tasse doganali contro l’acciaio cinese e rivedere le quote di importazione decise nel 2018.

Sostenere le imprese in difficoltà

Per quanto riguarda l'automobile, oltre a un fondo di emergenza di 250 milioni di euro per aiutare il settore in Francia, il governo continua a chiedere a Bruxelles di eliminare le multe previste per il 2025 per i produttori che non avranno ridotto le loro emissioni di carbonio del 15%. Michel Barnier, che potrebbe lasciare Matignon nelle prossime settimane in caso di voto di censura contro la sua legge finanziaria per il 2025, inserisce le proposte francesi all'Ue in un calendario di appuntamenti “100 giorni”.

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A livello nazionale, il Primo Ministro ha confermato venerdì la creazione di un «task force» comitato interministeriale a sostegno delle imprese in difficoltà, e lo sblocco di 1,55 miliardi di euro per finanziare la decarbonizzazione dei cinquanta siti industriali che emettono più gas serra.

Fare “di più e meglio in termini di semplificazione”

Michel Barnier vuole soprattutto rilanciare l'installazione di progetti industriali nella regione, mentre i risultati positivi dal 2020 in termini di creazione di posti di lavoro e di fabbriche sono minacciati dall'aumento record di fallimenti dall'inizio dell'anno. Al fine di accelerare e semplificare ulteriormente gli impianti industriali nel Paese, ha annunciato quindi il capo del governo “esonerare” tutti i progetti industriali del sistema “artificializzazione netta zero” (ZAN) solo, “per un periodo di cinque anni”.

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