Liberty Steel a Dudelange, è finita. Il fallimento del sito industriale di Dudelange è stato dichiarato ufficialmente venerdì mattina, indica l’OGBL L’essenzialeconfermando le informazioni da RTL. “L’azienda ha dichiarato fallimento, il che significa che la direzione locale si è accorta che non poteva più pagare stipendi e fatture”, spiega Stefano Araujo, dell’OGBL. È stato nominato un curatore.
Un evento che potrebbe rappresentare un sollievo per i circa 150 dipendenti rimasti inattivi da mesi nel cantiere, che non hanno ricevuto l’ultimo stipendio e si trovano in “una situazione insostenibile”. In un contesto di fallimento “almeno avranno diritto agli aiuti previsti, al risarcimento”, respira Stefano Araujo. Questo aiuto dovrebbe coprire gli stipendi non pagati e quello del mese di dicembre, poi qualche mese aggiuntivo a seconda dell’anzianità.
Il denaro potrebbe finire rapidamente sui conti bancari delle persone colpite. “La scadenza è il grande punto interrogativo. Ma avevamo già preso contatti con il ministro, tutto è pronto affinché tutto avvenga il più rapidamente possibile”, continua il sindacalista. Potranno tirare un sospiro di sollievo anche i pensionati anticipati, che devono ricevere la pensione aziendale, rimborsata dalla cassa per l’occupazione. “Anche quello, l’azienda non poteva più pagare”, sospira Stefano Araujo.
Il fallimento apre anche la strada ad una possibile acquisizione del sito. “Sappiamo che ci sono acquirenti, che ci sono state discussioni, ma le cose non andavano avanti a causa delle richieste irraggiungibili di Liberty”. Adesso “il curatore potrà confrontarsi con i buyer”. Una priorità per l’OGBL. “Puntiamo alla continuità dell’attività e al mantenimento del sito. Questo è ciò che vogliono i dipendenti, vogliono lavorare e finire la loro carriera serenamente”. Ora che il fallimento è stato finalmente dichiarato, “l’obiettivo è trovare un acquirente il più rapidamente possibile. Lotteremo per la sopravvivenza del sito”.
L’OGBL precisa inoltre che lunedì riunirà i dipendenti, “per parlare con loro e spiegare i loro diritti”.
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