Clémence Mermet, nativa di Neuchâtel, ha pubblicato il 22 novembre il suo primo album con il nome Clé. L’attrice si cimenta in armeggi e canti intimi in “Songs of 4 a.m.”. Sette titoli immaginati nel cuore della notte come tanti segreti sussurrati che svelerà sul palco di Bienne il 30 novembre.
Il progetto di queste “canzoni delle 4 di notte” ha preso forma nel 2020 in piena reclusione, tra l’1 di notte e le 5:30. Clémence Mermet, incline all’insonnia, ha finalmente trovato in questo tempo silenzioso e sospeso uno spazio in cui immaginare canzoni senza paura tra la sua camera da letto, il suo giardino o il suo garage.
Se questa attrice professionista afferma di aver scritto canzoni fin dall’infanzia, ammette di essere stata a lungo paralizzata dal lato sacro della musica, a causa dei suoi genitori musicisti.
Il Covid gli ha finalmente permesso di osare l’avventura, di registrare le sue emozioni, anche se ci sono voluti ancora quattro anni perché Clé avesse il coraggio di pubblicarle. Insieme ai preziosi consigli raccolti da artisti come Elie Zoé, Pony del Sol e Baby Volcano che condividono la sua stessa etichetta, Label Rapace, fondata dall’artista visivo Augustin Rebetez.
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“Descrivi con i suoni ciò che si perde nelle parole”
Il punto comune di queste canzoni resta però “questo desiderio di descrivere con i suoni ciò che con le parole si perde”. Clé chiarisce il suo pensiero nello show Vertigo del 25 novembre: “Tutte le canzoni parlano di un momento specifico. Non è una storia o un palcoscenico, ma è davvero una sensazione fisica forte che ho bisogno di provare. tradurre e che non riesco a tradurre” spiegare in quel momento potrei anche descrivere biologicamente ciò che sta accadendo nel mio corpo, ma ciò non catturerebbe l’emozione, quindi sento il bisogno di tradurle con la musica e le armonie sentimenti.”
Queste “4am Songs” includono anche un bellissimo lavoro sui climi musicali. “Le atmosfere sono molto legate a quello che avevo a portata di mano. Per le prime canzoni avevo solo il computer, le cuffie e la mia voce. Poi poco a poco, mentre iniziavo a comporre, mi sono detto che potevo aggiungere strumenti che avrei potuto avevo a portata di mano in un angolo, come un ukulele o dei piccoli tamburi, per vedere con cosa potevo armeggiare (…) Gli universi sono stati quindi creati in base a ciò con cui sapevo armeggiare e agli elementi che potevo raccogliere. in realtà e sorprendentemente un lato molto casuale nella costruzione dei pezzi”.
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Sensazioni travolgenti
La produzione di “Chansons de 4 a.m.” non è tuttavia del tutto spontanea e fai da te poiché Clé ha comunque apportato alcune aggiunte, ad esempio facendo registrare linee di contrabbasso da un musicista professionista e voci aggiuntive.
Tra le sensazioni da cui Clé dice di sentirsi schiacciata, evoca “l’enorme e violenta discussione che ho avuto con un amico in cui ho avuto l’impressione di essere investita” all’origine dell’inquietante “E ricominciare” che si trasforma “in una sorta di mito di Sisifo cantato”. Nel caso dell’altro pezzo forte di questo primo album, “Vide”, Clé vede la sua genesi in “una situazione molto complicata da descrivere”, in cui il cantante non ha trovato una soluzione scritta per affrontare l’argomento e si è sentito quindi completamente vuoto.
Olivier Horner
Chiave, “Canzoni dalle 4 del mattino” (Etichetta Rapace). Rilasciato il 22 novembre 2024.
In concerto al Café Letterario, Bienne, il 30 novembre 2024; Théâtre du Pommier, Neuchâtel, 21 marzo 2025.
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